Sant’Antonio di Sassello da salvare. Commissario: risanamento possibile

Sant’Antonio di Sassello da salvare. Commissario: risanamento possibile
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Diversi “accorgimenti” potrebbero portare ad un bilancio in pareggio tra cinque e otto anni

Sassello Sant’Antonio – L’ultimo consiglio comunale di fine luglio si è occupato della Asp Ospedale Sant’Antonio di Sassello, dove il commissario straordinario Gabriele Marino Noberasco (nella foto) ha presentato una relazione sulla crisi della struttura ed i possibili accorgimenti per risanare le criticità. Gravissima criticità aziendale peraltro venutasi a creare negli anni.

Quando la Giunta regionale della Liguria ha commissariato l’ente, affidando l’incarico a Noberasco, gli furono date precise disposizioni per garantire la funzionalità e la continuità aziendale.

In particolare, un pieno mandato di:

  • regolarizzare le criticità contabili e amministrative e gestionali riscontrate;
  • redigere un nuovo bilancio di esercizio al 31/12/2021 e un bilancio intermedio al 1/7/2022 ai fini di evidenziare l’attuale reale situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell’azienda;
  • redigere un’apposita relazione e formulare un proposta di piano di risanamento indicando linee strategiche, misure e azioni, anche finalizzate ad una riorganizzazione complessiva sulla base di criteri efficienza ed efficacia della gestione che possano condurre al miglioramento e alla riqualificazione dell’Asp nell’ottica del perseguimento del pareggio del bilancio, del miglioramento ed efficientamento dei servizi sociosanitari offerti anche attraverso la regolarizzazione delle criticità evidenziate a seguito delle vigilanze effettuate dal Gruppo di valutazione di Asl2, nonché del contenimento della spesa e della riduzione dell’esposizione debitoria.

Sassello cons com e San Antonio commissario

Un impegno piuttosto pesante vista la situazione ritrovata, che il commissario sta assolvendo con attenzione e responsabilità.

Ala B – Leggendo la relazione salta subito all’occhio come degli ottanta posti disponibili per gli ospiti ne vengano utilizzati trenta in meno. Sono quelli dell’ala B, la parte nuova per intenderci. Ala chiusa da oltre un anno. Infatti, oggi i posti occupati sono al 62.50%.

I motivi che hanno determinato questa riduzione sono relativi all’assenza di “dialogo” tra le due ali, occorrerebbe troppo personale; inoltre, l’ala B necessita di importanti interventi di manutenzione ai fini della messa a norma, dai costi energetici insostenibili al momento.

Personale – Il costo del lavoro dei dipendenti è molto alto rispetto alle strutture di pari servizi. Ciò è dovuto all’applicazione del vecchio contratto collettivo Enti locali, ancora di quando era ospedale, rispetto al contratto collettivo Uneba del settore sociosanitario residenziale.

È in atto, valutando caso per caso, il passaggio del personale con differenze marginali per il loro netto, mentre gli oneri a carico dell’azienda sono di notevole risparmio. Basti pensare che nella gestione pubblica malattie e maternità sono a totale carico del datore di lavoro, mentre nel privato a carico Inps.

Realtà economica – Con le condizioni attuali, va considerato che il deficit della struttura è sui 30mila euro mensili. Sull’azienda gravano ancora due mutui ipotecari accesi nel 2007 e 2011, dove il capitale residuo è di oltre 295mila euro per una rata mensile di circa 4.000 euro. Anche i debiti verso i fornitori ammontano al 31 dicembre 2022 a 829.260 euro (2019 364.377 – 2020 737.605 – 2021 763.624).

Soluzioni

Le proposte di soluzione per ovviare alla crisi in atto, oltre al completamento del passaggio del personale al contratto Uneba, sono:

  • aumento delle tariffe dell’8/10% per gli ospiti;
  • incremento dei convenzionamenti con Regione / Asl competente;
  • utilizzo dell’Ala B (sono state avanzate proposte dall’esterno, ma occorre fare interventi di ristrutturazione e capire quale attività inserirvi). L’ideale sarebbe utilizzare quei locali per gli ambulatori, previo accordo con la Asl2;
  • effettuare interventi di efficientamento energetico in tutta la struttura.

Per incassare e ridurre l’indebitamento, mutui compresi, vi sono due possibili operazioni immobiliari:

  • la vendita al Comune di Sassello del Palazzo Perrando, sede di biblioteca e museo;
  • riprendere il dialogo con la Sovrintendenza per una eventuale messa sul mercato di Villa Patrone.

Gli immobili si trovano entrambi nel centro sassellese.

Decisioni consiglio comunale

Il consiglio comunale di Sassello. oltre ad approvare all’unanimità la relazione di Noberasco, ha previsto il voto nella prossima seduta consiliare di una mozione a sostegno della Asp e del Piano di ristrutturazione, e per il risanamento avviato dal commissario straordinario.

 

G. D.