Conosciuto online lo lascia a gennaio, inizia un incubo, arrestato in Valpolcevera

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Arresti domiciliari con braccialetto elettronico

La Polizia di Stato di Genova ha arrestato un uomo di 42 anni su ordine di esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico.

Atti persecutori, violazione di domicilio e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti nei confronti della ex fidanzata, conosciuta on-line, con la quale aveva intrapreso una breve relazione, da lei interrotta a gennaio scorso.

Questi i reati commessi da un 42enne che a fine febbraio si era presentato presso l’abitazione della donna dopo aver scavalcato la recinzione del giardino. Aveva ottenuto un breve dialogo a distanza, poi aveva preso a calci l’uscio, dopodiché era uscito e, inserita la retromarcia alla propria auto, si era scagliato in retromarcia contro il cancello del giardino, sventrandolo.

All’arrivo degli agenti di Cornigliano l’uomo era già fuggito ma le sue “imprese” erano state immortalate dall’impianto di videosorveglianza esterno della vittima.

Dalle risposte della donna alle domande dei poliziotti è emersa la storia di una vera e propria persecuzione da parte dell’ex, che non accetta la fine della loro relazione.

L’uomo, spesso ubriaco, negli ultimi due mesi l’ha contattata ripetutamente con telefonate e messaggi, offendendola e minacciandola, anche con foto di una pistola, e ancora numerosi appostamenti sotto casa sua, talvolta scavalcando la recinzione del giardino fino ad arrivare davanti alle finestre.

In un’occasione ha compiuto un piccolo atto di autolesionismo davanti a lei per poi passare la notte nascosto nella vettura della donna e ripresentarsi sporco di sangue il mattino dopo. Infine, ha messo in atto il cosiddetto revenge porn: sul proprio stato di WhatsApp ha pubblicato alcune foto private che la donna le aveva inviato durante la loro love story.

La vittima ha cambiato le abitudini di vita tanto da dover controllare continuamente le immagini di videosorveglianza per assicurarsi che il suo persecutore non sia nei pressi di casa sua.

Visto anche il crescendo di aggressività nei comportamenti del 42enne, il Tribunale di Genova, su impulso della Procura, ha applicato al soggetto una misura detentiva che gli impedisca di avere contatti con la vittima.

 

G. D.