Colpo della Digos Genova, arrestato l’anarchico Luca Dolce a Bordighera

Colpo della Digos Genova, arrestato l’anarchico Luca Dolce a Bordighera
Spread the love

Era latitante dal 2021, una condanna definitiva e altri procedimenti pendenti

Bordighera arresto – Grande soddisfazione dopo l’esito della complessa e articolata indagine della Procura Distrettuale di Trento, diretta dal Procuratore della Repubblica Sandro Raimondi e coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/Ucigos della Polizia di Stato in sinergia con le Digos di Trento, Genova, Brescia, Trieste e Treviso, collaborata nella fase operativa anche dal Reparto Speciale del Nocs.

Nei pressi di Bordighera, in provincia di Imperia, è stato individuato e arrestato l’anarchico triestino Luca Dolce, latitante sin dal 2021.

Dolce si forma politicamente a Trieste quale esponente del locale centro sociale ed è divenuto parte integrante del gruppo anarco-insurrezionalista trentino fin dal 2009 attestandosi via via come un vero leader carismatico. Diventa una figura di spicco anche all’interno della galassia anarchica nazionale dove è fortemente impegnato nell’attività di propaganda e di diffusione del pensiero ideologico contribuendo alla redazione di numerosi scritti e pubblicando numerosissimi testi ed articoli caratterizzati molto spesso da profili istigatori ed apologetici.

In un periodo di detenzione, espiato nel 2019, ha mantenuto una costante produzione di scritti prevalentemente indirizzati alla tematica anti-carceraria, destinati ai siti d’area, in particolare riconducibili al gruppo anarchico trentino; questa attività è una chiara espressione di una ideologia insurrezionale improntata all’azione diretta.

Infatti, le attività investigative hanno accertato la presenza in Trentino di una radicata organizzazione anarco-insurrezionalista dedita al compimento di attentati e danneggiamenti anche parallelamente ad attività contestative di piazza oltre che di proselitismo e propaganda ideologica.

Nelle indagini è saltata fuori anche una rete di solidarietà legata al sodalizio volta al sostegno, economico e logistico, della latitanza dei membri.

Il triestino Dolce Luca, con un ruolo di primo piano, ha prodotto e diffuso copiosa documentazione di natura sovversiva svolgendo precise funzioni logistiche ed operative. Lo stesso, dopo una prima carcerazione, mantenendo i rapporti con la compagine trentina, diventa punto di riferimento per il Triveneto: in questa veste assume anche il ruolo di figura di collegamento con le contigue realtà dell’antagonismo e del marxismo-leninismo sia livello locale che nazionale.

Trasversalità che aveva già percorso tra il 2013 ed il 2018 quando intratteneva rapporti epistolari con noti detenuti appartenenti alle Brigate Rosse. Le indagini hanno evidenziato il ruolo di coordinamento a livello nazionale di Dolce Luca nell’ambito di attività anti-carcerarie promuovendo iniziative e mantenendo forti legami con esponenti d’area di rilievo. La tematica anti-carceraria costituisce uno dei principali fronti contestativi delle compagini anarchiche e le rivolte verificatesi nel periodo marzo/aprile 2020 hanno contribuito alla decisa ripresa delle lotte anarchiche. Nel recente passato, Dolce era detenuto nel carcere di Modena, struttura carceraria dove si sono verificati gli episodi più cruenti.

Spiccano le condotte caratterizzate dall’uso della violenza in occasioni di pubbliche manifestazioni sfociata in invasione di terreni e edifici, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, accensione di cose pericolose, radunata sediziosa e porto di oggetti atti ad offendere.

Per tutti questi reati Dolce è stato condannato in diversi procedimenti penali. Tra questi la manifestazione della Lega del dicembre 2018 a Rovereto: in quell’occasione un gruppo di circa 70 persone aderenti al locale movimento anarchico, organizzato con caschi e bastoni hanno cercato di destabilizzare la riunione politica andando allo scontro fisico con le forze dell’ordine presenti.

Con sentenza del 2023, lo stesso Dolce è stato condannato a 3 anni di reclusione per reati in materia di ordine pubblico per i disordini relativi all’anno 2016 quando il sodalizio anarchico trentino ha partecipato alla manifestazione contro le frontiere svoltasi al Brennero.

Fino a ieri, quando l’uomo è stato rintracciato nei pressi di Bordighera, con sé aveva un documento d’identità contraffatto che utilizzava per nascondere la vera identità consentendogli di muoversi assolutamente indisturbato e di continuare ad intrattenere rapporti con le varie realtà anarchiche del territorio nazionale rafforzando la propria figura di leadership all’interno di esse.

Con la cattura sono scattate a Trento, Trieste e in Liguria svariate perquisizioni condotte dal personale Digos finalizzate a fissare luoghi e contatti funzionali alla latitanza.

L’anarchico triestino è stato associato al carcere di Imperia in attesa del processo per direttissima in quanto responsabile del possesso di documenti di identificazione falsi, nel frattempo dovrà scontare la pena di 3 anni e 6 mesi per condanne divenute definitive, nonché espiare la misura cautelare in carcere pendente per altro procedimento.

 

G. D.