Da Savona sale la protesta verso 70mila cinghiali che assediano la Liguria

Da Savona sale la protesta verso 70mila cinghiali che assediano la Liguria
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Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto proliferano i cinghiali che invadono città e campagne

I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

In Italia dopo il lockdown per l’emergenza Covid i cinghiali hanno raggiunto la cifra record di 2,3 milioni di esemplari che scorrazzano nelle città alla ricerca di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute.

Oltre un italiano adulto su quattro (26%) ha incontrato dal vivo un cinghiale: c’è chi si è ritrovato un cinghiale in piscina, chi li ha incrociati in spiaggia o a spasso per le vie del centro e anche chi li ha fotografati mentre si godono la siesta su un materasso abbandonato accanto ai bidoni della spazzatura.

“La situazione è diventata insostenibile nelle campagne – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – con danni enormi alle produzioni agricole, ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico, con la perdita di biodiversità sia animale sia vegetale.

In campagna, da ponente a levante, è un continuo susseguirsi di segnalazioni, partendo dalle colture che vengono completamente distrutte dal passaggio degli animali, mentre appezzamenti di terreno vengono scavati e solcati in modo irrimediabile, boschi devastati, strade impercorribili, pericolo di spiacevoli incontri nei giardini pubblici, sui sentieri dell’entroterra e sulle strade carrozzabili.

Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa). e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali. A tutto ciò si sommano poi i numerosi incidenti che continuano a susseguirsi sulle nostre strade per la colluttazione con uno o più esemplari. Non è più solo una questione di risarcimenti – concludono Boeri e Rivarossa – ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Serve un piano straordinario concertato tra Ministeri e Regioni, Province e Comuni per uscire da questa situazione di emergenza una volta per tutte>>.

La Coldiretti, oggi in piazza De Ferrari a Genova, chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e che:

  • gli agricoltori possano avanzare richiesta di intervento e procedere direttamente in quanto muniti di apposita licenza;
  • l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spettino alla polizia municipale e provinciale;
  • gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale;
  • il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio;
  • che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al Prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.”

La Provincia di Savona era a Genova

Il Presidente della Provincia Pierangelo Olivieri ha partecipato all’incontro insieme a Coldiretti Liguria, portando il supporto dell’Amministrazione Provinciale contro i cinghiali che distruggono le coltivazioni.

<<Questa mattina ho partecipato all’incontro dinanzi alla Regione per evidenziare la gravissima problematica dei danni creati alle coltivazioni da parte della fauna selvatica, in particolare cinghiali, problema che si trascina da tempo ma che si è acutizzato quest’anno.

Erano presenti diversi Amministratori della Provincia e presente il vicepresidente e Assessore Regionale all’Agricoltura Alessandro Piana al quale è stato consegnato un documento da portare all’attenzione del Consiglio Regionale>>.

 

G. D.