Indebito reddito di cittadinanza, 13 denunce dai Carabinieri Alessandria

Indebito reddito di cittadinanza, 13 denunce dai Carabinieri Alessandria
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Attestavano falsamente di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e di non avere pendenze penali

I Carabinieri del Comando di Alessandria hanno denunciato 13 cittadini di nazionalità rumena per false attestazioni. Erano riusciti a percepire illecitamente il reddito di cittadinanza.

Bastava solo dichiarare di essere in Italia da almeno 10 anni e di non avere pendenze penali. Si presentavano in un ufficio postale alessandrino diverso dal luogo di domicilio e, con una semplice domanda, riuscivano ad ottenere immediatamente il reddito di cittadinanza.

L’Inps accertava l’effettivo possesso dei requisiti ma nel frattempo i malfattori percepivano il denaro senza in realtà averne alcun titolo.

<<Impossibile? A quanto pare le cose stanno proprio così>>. Dicono dal Comando di Alessandria.

E’ quanto hanno accertato i Carabinieri dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Alessandria a carico di 13 cittadini rumeni, senza fissa dimora e con pregiudizi di polizia.

Sei dei quali ricercati, che avevano ottenuto il sussidio, la cui erogazione da parte dello Stato è in realtà prevista a favore di nuclei familiari in possesso di particolari requisiti economici, finalizzato al sostentamento economico immediato e al tempo stesso volto a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che ne beneficiano.

Questi, come altri, fatta la legge hanno subito compreso come aggirarla, riuscendo ad appropriarsi facilmente di denari insinuandosi nelle maglie della burocrazia. Per questo, i soggetti autori della truffa sono stati denunciati in stato di libertà, ancorché irreperibili.

I Carabinieri di Casale Monferrato hanno esaminato diverse domande con il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Alessandria, individuando ben 6 cittadini di origini rumena. Tutti risultati ricercati per vari reati e pertanto non idonei a percepire il sussidio, che invece erano riusciti ad ottenerlo grazie al semplicissimo modus operandi.

Per questo, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli e segnalati all’Inps affinché l’Ente sospenda immediatamente l’erogazione del denaro. Si tratta di tre donne di 35, 42 e 44 anni, e di tre uomini di 37, 47 e 48 anni, che hanno percepito oltre 44mila euro.

Analoga indagine, svolta dai Carabinieri di Novi Ligure, ha portato alla denuncia di un 22enne rumeno, senza fissa dimora. Aveva ottenuto presso un ufficio postale il rilascio della carta Postepay su cui ha prelevato, pur non avendone titolo, oltre 4mila euro.

Ancora un 52enne e una 48enne, sempre rumeni senza fissa dimora, avevano attestato di essere residenti a Milano, ricevendo entrambi mille euro di sussidio.

Meno fortunati, un 21enne rumeno, senza fissa dimora, che dopo aver attestato falsamente di essere residente a Milano, non era riuscito a ricevere la carta Postepay prima che i Carabinieri lo scoprissero, a causa di un intoppo burocratico.

Lo stesso un 58enne, anch’egli rumeno e senza fissa dimora, non riusciva ad ottenere la Postepay e il relativo sussidio grazie alla sagacia della direttrice dell’ufficio postale dove aveva presentato domanda, che, insospettiva, aveva avvertito i militari.

Sempre i Carabinieri novesi hanno denunciato tre giovani, di 17 – 21 – 22 anni, sempre rumeni e senza fissa dimora, per lo stesso reato, dopo che il direttore di un ufficio postale aveva rilasciato alla sola 21enne la carta Postepay con la somma di 2.300 euro.

Invitati gli altri due a tornare per il ritiro, gli stessi si sono insospettiti preferendo darsi alla macchia invece di rischiare di essere colti in flagranza.

Tutti hanno dichiarato di risiedere sul territorio nazionale da almeno 10 anni, indicando una residenza inesistente e richiedendo un codice fiscale per cittadini stranieri non residenti. Poi, mentre l’Inps accertava i requisiti, percepivano i quattrini e sparivano prima di essere scoperti.

Alcuni hanno presentato l’istanza agli uffici Inps mediante uno dei tanti Caf presenti sul territorio, ottenendo così l’autorizzazione al ritiro del beneficio presso un qualsiasi ufficio postale nazionale.

L’intervento dei Carabinieri ha però vanificato i loro illeciti propositi, ma sarà difficile recuperare quando preso.

 

G. D.

Percettori reddito di cittadinanza, in Liguria sono 39214, tutti i numeri del rendiconto Inps