Attività del Parco Beigua nel 2023 e uno sguardo al 2024

Attività del Parco Beigua nel 2023 e uno sguardo al 2024
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Tra i marchi “Gustosi per natura”, “Mieli del Parco del Beigua” e “Ospitali per natura”

Parco Beigua – Sono buoni i numeri del 2023 per il Parco Beigua, ormai entrato sempre più nelle case dei residenti e riconosciuto quale eccellenza dai tanti ospiti che lo frequentano.

Innanzitutto, le attività “ordinarie” di gestione dell’area protetta, dalla manutenzione delle aree attrezzate e degli oltre 400 km di sentieri, alla gestione dei rifugi e agli interventi di miglioramento ambientale e monitoraggio dell’avifauna, fino alle attività amministrative e finanziarie, spesso poco visibili e sconosciute al pubblico, ma indispensabili per far funzionare tutta l’organizzazione del Parco.

Ottimi i risultati delle attività di fruizione proposte dalle Guide del Parco, sempre partecipatissime. Sul dato assoluto dei partecipanti alle escursioni pesano le regole imposte per il contenimento della Pesta Suina Africana: i gruppi non possono superare i 20 partecipanti e questo ha rappresentato un limite in particolare nella stagione estiva, in cui le richieste sono maggiori. La partecipazione alle attività ha superato le 1400 persone, a cui si aggiungono i partecipanti ai webinar tematici infrasettimanali (quasi 200) i contatti registrati nei Centri Visita e Punti Informativi gestiti dal Parco, più di 8200 persone.

Positive le proposte di educazione ambientale: la partecipazione aumenta di oltre il 45%, coinvolgendo 149 classi e più di 2700 alunni in laboratori didattici in classe e uscite naturalistiche.

Vi sono anche progetti speciali, che nuove sfide che di anno in anno impegnano a stringere relazioni sempre più strette con il tessuto locale, con i Comuni e con le persone che nel Parco vivono e lavorano, in un processo continuo di ascolto e scambio.

<<A febbraio è partito il percorso per presentare la candidatura alla Carta Europea del Turismo Sostenibile delle Aree Protette; abbiamo costituito il Forum permanente e avviato i tavoli di lavoro territoriali nei tre ambiti (costa, entroterra savonese, entroterra genovese), all’interno dei quali ha preso forma la strategia unitaria incentrata su tre assi tematici: visibilità, valore e territorio. Su questi temi si è articolato il Piano delle Azioni 2024-2028, programma di interventi ambizioso, condiviso e partecipato dalle diverse anime del territorio: 90 azioni che saranno portate avanti da 44 soggetti diversi (Parco, Comuni, operatori turistici, aziende agricole, associazioni culturali e sportive, musei) – spiegano dal Parco -.

A marzo il Parco del Beigua è stato scelto come sede per ospitare Progetto Appennino, l’iniziativa promossa da Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo per promuovere la nascita di nuove imprese nelle aree interne e consolidare il tessuto imprenditoriale esistente. Il Parco del Beigua ha gestito la logistica e l’organizzazione del Campus-incubatore di impresa a Sassello e ha curato le attività di animazione dei due bandi destinati alle imprese locali: “Vitamine in azienda”, che ha coinvolto 15 aziende in un percorso di crescita imprenditoriale, e “Imprese in rete” che ha assistito due progetti di collaborazione tra imprese del territorio. Il ruolo di facilitatore del Parco nella fase di ingaggio delle imprese locali è stato senza dubbio favorito dal rapporto di fiducia che negli anni è stato sviluppato con gli attori locali, tanto che la maggioranza delle imprese che ha risposto ai bandi di Progetto Appennino possedeva uno o più marchi del Parco>>.

Poi vi sono i marchi: nel 2023 sono state rilasciate due nuove concessioni, una per il marchio “Gustosi per natura” e una per i “Mieli del Parco del Beigua”. Ma la vera sorpresa arriva dalla ricettività turistica, con cinque nuovi operatori (di cui tre da Urbe, entrato nel Parco lo scorso anno) che ottengono il riconoscimento “Ospitali per natura”.

Infatti, a fine anno ha visto la luce la Variante del Piano Integrato del Parco: con l‘ingresso nel 2022 del Comune di Urbe nel Parco del Beigua sono stati aggiornati i confini del Parco e il progetto che inizialmente prevedeva solo l‘adozione dei Piani di Gestione delle Zsc IT1331402 “Beigua – Monte Dente – Gargassa – Pavaglione” e Zsc IT1331501 “Praglia – Pracaban – Monte Leco – Punta Martin” si è ampliato alla Variante dello strumento nella sua interezza, rendendolo più efficace e coniugando ancora di più in maniera sostenibile il complesso rapporto tra le attività umane e la conservazione degli ecosistemi semi naturali.

Inoltre, tra i progetti conclusi due iniziative finanziate dal Gal Valli Savonesi:

  • gli interventi per il turismo outdoor nella Foresta della Deiva, con realizzazione di un percorso di orienteering amatoriale e la sistemazione di panchine, bacheche, fontanelle e punti sosta per cavalli;
  • il progetto “Conoscenza del Lupo e attività di prevenzione” che con un anno di fototrappolaggio in diversi siti del Parco ha consentito la raccolta di una considerevole quantità di dati utili a valutare la presenza del Lupo nel Beigua e favorire la co-esistenza, grazie anche alla produzione di materiale informativo e divulgativo destinato al pubblico, ai fruitori del Parco e agli operatori zootecnici.

Per il 2024 cosa dobbiamo aspettarci?

<<In calendario abbiamo due importanti appuntamenti – concludono -: la rivalidazione del riconoscimento di Unesco Global Geopark e la visita dei verificatori di Europarc per certificare la Carta Europea del Turismo Sostenibile.

Poi ci sono nuovi progetti impegnativi:

  • grazie ad un finanziamento Pnrr partirà Macrimont – Monitoraggio Avifauna e ConseRvazIone praterie MONTane con interventi di miglioramento su habitat importanti dal punto di vista conservazionistico;
  • è in fase di progettazione l’intervento di ripristino di tratti di Alta Via e sentieri di collegamento che verrà presentato sul prossimo bando del Gal Valli Savonesi in attuazione del Progetto di Cooperazione AV2020, in collaborazione con i Comuni di Stella, Pontinvrea, Sassello e Urbe>>.

Insomma, lunga vita al Parco. Chi lo avrebbe mai detto trent’anni fa.

 

G. D.