Fuga dal PD in Liguria, Calenda dà il benvenuto ai 31 transfughi

Fuga dal PD in Liguria, Calenda dà il benvenuto ai 31 transfughi
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Rivoluzione politica in Liguria con il movimento Azione che raccoglie 31 eletti e dirigenti del Partito Democratico

La lettera di addio dei 31

 

Fuga dal PD – Ieri le sedi dei partiti politici liguri sono stati sconquassati dalla notizia di fuga dal PD di ben 31 aderenti, e fra questi anche il consigliere regionale Sergio (Pippo) Rossetti e il consigliere comunale Cristina Lodi, con il passaggio immediato ad Azione di Calenda.

PD Liguria e Genova: “Scelta che sorprende”

<<Apprendiamo con dispiacere la scelta del consigliere regionale Sergio Rossetti e della consigliera del Comune di Genova Cristina Lodi di lasciare il Partito Democratico – commentano Davide Natale, segretario PD Liguria, e Simone D’Angelo, segretario PD Genova -.

È una notizia che ci sorprende, visto il percorso di rilancio intrapreso in questi mesi nel Partito Democratico a ogni livello in Liguria, che ha visto il massimo coinvolgimento di tutte le anime che da sempre il nostro partito esprime, anche di coloro che oggi fanno una scelta diversa.

Nonostante le strade si siano divise, le parole di Rossetti e Lodi di oggi ci danno la certezza che continueremo a portare avanti comuni battaglie in aula e sui territori contro le politiche di Toti e Bucci. Nella nostra piena convinzione, però, che il Partito Democratico rappresenti oggi in Liguria l’unica casa certa per la costruzione di un’alternativa al malgoverno della destra.

Il Partito Democratico continuerà anche su tutto il nostro territorio il suo cammino di inclusione, ascolto e sintesi tra storie diverse, in grado di guardare nella stessa direzione>>.

Garibaldi (PD): “Dispiaciuto per la decisione di Rossetti”

Cui è seguito il commento del capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi.

<<Apprendo con dispiacere la scelta del consigliere Pippo Rossetti di uscire dal Partito Democratico: una decisione che rispetto anche se non condivido, perché il Pd resta la casa dove costruire la vera alternativa al centrodestra – afferma Garibaldi -.

In questi anni abbiamo sempre lavorato positivamente nel gruppo e nel partito su temi centrali della politica regionale. Nonostante abbia deciso di prendere una strada differente, sono convinto si potrà continuare a collaborare nell’opposizione a Toti e al malgoverno della destra ligure, a partire dalla sanità e dal welfare, dalla scuola all’ambiente>>.

Calenda dà il benvenuti a Rossetti e Lodi

“La svolta a sinistra-sinistra del PD era inevitabile da quando hanno preso la decisione sciagurata di salvare il M5S con il Conte2″

Alle dichiarazioni dei vertici regionali del partito di Elly Schlein, sono seguite quelle ben più entusiaste del leader di Azione.

<<Diamo il benvenuto in Azione al Consigliere Regionale della Liguria Pippo Rossetti e alla Consigliera Comunale di Genova Cristina Lodi che insieme a circa trenta amministratori e membri degli organi territoriali del PD hanno aderito al nostro partito – commenta Carlo Calenda -.

La scelta, legittima e consapevole, del PD di spostarsi su posizioni marcatamente massimaliste, chiude la stagione della vocazione maggioritaria.

Azione è il partito che si candida a rappresentare i valori repubblicani riassunti nella prima parte della Costituzione. Le porte sono aperte per liberal-democratici, popolari e riformisti; le grandi culture politiche italiane ed europee che hanno costruito l’Italia e che sono state marginalizzate dal bipopulismo.

La svolta a sinistra-sinistra del Partito Democratico era inevitabile da quando Zingaretti, Renzi e Franceschini hanno preso la decisione sciagurata di salvare il M5S con il Conte 2. Per la logica del “nessun nemico a sinistra” è chiaro che ora il confronto è con il M5S. Personalmente mi auguro che riesca. Ma è chiaro che per elettori e classe dirigente Liberaldemocratica e riformista c’è la necessità di trovare una nuova casa.

Questa dinamica è molto simile a quanto accaduto a destra. La Meloni sta egemonizzando il voto della coalizione. E presto gli elettori popolari e le classi dirigenti liberali che militano in quel campo si troveranno a disagio.

Ne consegue che l’Italia ha bisogno di un partito della Repubblica che combatta gli opposti populismi in nome del buongoverno e di un approccio riformatore, pragmatico e serio ai problemi del paese. Il metodo deve essere quello del Governo Draghi. Questo è il progetto di Azione. Se funzionerà o meno lo decideranno gli elettori>>.

“E solo giocando così potremo sconfiggere la Meloni”

Nel frattempo, Rossetti risponde ad un suo elettore che si è mostrato deluso dalla decisione di questa fuga dal PD.

<<Spiace deludere le persone. Ma sono convinto che sia necessario nella situazione politica consentire a chi vuol fare la sinistra di farla. E chi vuole fare il riformista di farlo – così Rossetti -.

L’analisi politica mi ha convinto che oggi c’è bisogno di un partito riformista che guardi a sinistra. E se ho ragione ne avrà giovamento anche il PD. E solo giocando così potremo sconfiggere la Meloni>>.

 

G. D.