Sassello, scoppia il caso “parco giochi chiusi”, una ordinanza del sindaco li chiude fino al 21 giugno

Sassello, scoppia il caso “parco giochi chiusi”, una ordinanza del sindaco li chiude fino al 21 giugno
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Malumore fra i genitori dei bimbi che debbono rinunciare ai giochini

Tutto nasce da una ordinanza del sindaco di Sassello, Daniele Buschiazzo, firmata e fatta osservare da ieri 27 maggio, in vigore fino al 21 giugno.

<<Si comunica – scrive il sindaco – che a seguito dei recenti aggiornamenti alle linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 22/05/2020, parte integrante dell’Ordinanza n.34/2020 del 25/05/2020 della Regione Liguria, le aree gioco per bambini di Sassello e di Maddalena, Palo e Piampaludo saranno chiuse al pubblico dal 27/05/2020 al 21/06/2020 a causa dell’obbligo di sanificare almeno una volta al giorno>>.

All’ordinanza, il sindaco ha poi pubblicato sulla “Pagina istituzionale del Comune” un lungo post che spiega le ragioni di tale provvedimento.

Vediamone i passaggi più significati: <<Comprendo – scrive il sindaco – gli sfoghi dopo tre mesi di chiusura dei parchi giochi e, infatti, ci eravamo attrezzati compatibilmente con le nostre risorse per poterli rendere fruibili il più presto possibile. Purtroppo le linee guida nazionali dicono testualmente: “Garantire una approfondita pulizia giornaliera degli ambienti con detergente neutro. Le superfici toccate più frequentemente andranno inoltre disinfettate regolarmente almeno una volta al giorno.”

Con tre operai – giustifica Buschiazzo – è impossibile adempiere ad una prescrizione del genere da Piampaludo a Maddalena, passando per Palo e Sassello. Ne dovremmo staccare uno solamente a fare ogni mattina questo lavoro. Inoltre, utilizzeremmo sicuramente più prodotto sanificante sulle aree gioco che su tutti gli edifici e mezzi comunali>>.

Non mancano poi i riferimenti alla fase 2: <<Non siamo usciti dall’emergenza: anzi questo è il momento più delicato perché è quello della responsabilità di ognuno di noi. Non siamo ancora nella fase delle polemiche, perché ricordo a tutti che in questo momento stiamo convivendo col virus. La vita deve riprendere ma con tutte le prescrizioni che in questo momento dobbiamo rispettare. E non le rispettiamo solo per noi ma anche per gli altri>>.

E anche alcuni consigli: <<Per fortuna a Sassello non manca il verde. La Deiva è una palestra all’aria aperta e ci sono aree che possono essere fruite anche dai più piccoli intorno al Castello o al Pollaio. C’è il Lago dei Gulli. Questo per fare solo due esempi>>.

Il post si sofferma anche sui più grandi dopo i fatti delle serate in Darsena a Savona e, perché no, su qualche piazza sassellese: <<Se uno ha venti anni e ha poche possibilità di venire contagiato gravemente, non può permettersi di usare la mascherina come una collana per parlare coi suoi amici dopo essersi bevuto una birretta in compagnia. Fra i suoi amici potrebbe essercene uno che vive con suo nonno, o che ha il papà gravemente diabetico, per cui la trasmissione del virus potrebbe significare la morte. Se una piazza è piena di sera, si può andare a sedersi su una panchina sulla via vicina o andare in una piazzetta un po’ più in là>>.

Un sindaco deve gestire un Comune “come un buon padre di famiglia”, recitano i codici, quindi stringere o mollare a seconda del buon senso, ma anche delle disponibilità finanziarie e logistiche.

Riesce quindi difficile contestargli la chiusura dei parchi quando egli si trova con tre operai (ferie, permessi e malattie comprese) su di un territorio di 101 chilometri quadrati e con quattro parchi per i bambini. Impossibile operare una corretta sanificazione in quattro parchi dislocandovi un operaio apposito senza precludere gli altri servizi comunali.

Ecco allora una proposta: in questa emergenza, poiché di essa si tratta visto che dal dopoguerra mai l’Italia si è trovata in una simile situazione, vedo “bandiere sui balconi”, sento “canti che incitano alla resilienza”, al “ce la faremo”, “siamo forti e lo abbiamo sempre dimostrato” e così via.

Bene, perché allora tutti coloro cui il provvedimento del sindaco pare “esagerato” non gli propongono di prendersi cura essi stessi dei quattro parchi per la sanificazione giornaliera?

Sono sicuro che l’Amministrazione potrebbe fornire il materiale occorrente e i volontari, a turno regolato, svolgere il servizio che permetta l’apertura dei quattro parchi (quattro ehhh, perché non ci sono bimbi di serie A e B!).

Genitori, nonni, zii, sindaco fateci sapere, RedazioneNews è anche questo.

 

Ps: consiglierei al sindaco, quando cita i parchi di Sassello, Maddalena, Palo, Piampaludo, di usare capoluogo anziché Sassello. Sassello li comprende tutti. Grassie

 

G. D.