Sassello, ritornano dopo due anni le processioni Settimana Santa con Scala Santa

Sassello, ritornano dopo due anni le processioni Settimana Santa con Scala Santa
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Le tradizioni sassellese nella settimana pasquale

Savona, annullata la processione 2022 del Venerdì Santo   QUI

Sassello – Finalmente, dopo la sospensione di due anni per la pandemia, ritornano a Sassello le processioni del Giovedì e Venerdì Santo e la Scala Santa. Tradizioni che vivono ancora nell’anima dei cittadini poiché vissute fin da piccoli, con una partecipazione molto sentita.

Da secoli si svolge a San Giovanni il Giovedì Santo. Oggi nel pomeriggio viene celebrata la S. Messa “in coena Domini” ed il parroco alla fine della Messa chiude in un Tabernacolo il Santissimo e lo deposita nel cosiddetto <Sepolcro>, che è poi il ricordo del Cenacolo, dove riceve l’omaggio e le preghiere del pubblico.

Sassello venerdì santo

Stasera sera, verso le 20, nell’Oratorio il Priore e i Confratelli recitano gli Uffici, aspettando i dodici vecchi poveri che vengono fatti entrare in Chiesa e sedere nel Coro in ricordo dei 12 Apostoli. Il Priore lava loro i piedi, che vengono poi baciati da tutti i Confratelli. Vien quindi benedetto il pane azimo (i vari fornai a turno provvedono alla confezione del pane che porta impresso il particolare stampo di S. Giovanni), che vien poi distribuito e mangiato.

Si va quindi nella Chiesa dove si visita il sepolcro luogo di venerazione e si ascolta la rievocazione della Passione. Infine, innalzati i Crocefissi e la Cassa si inizia la Processione fino alla Chiesa della SS Trinità, dove vengono depositati i sacri simulacri.

Sassello dalla chiesa di San Giovanni alla SS Trinità alla Concezione

Domani, il Venerdì Santo, nel pomeriggio il Parroco rievoca la Passione, raccoglie il Tabernacolo con l’Ostia Consacrata e la porta in sacrestia perché l’altare rimane spoglio fino alla Resurrezione.

La sera la scena si svolge in due ambienti diversi. Nel salone della Canonica, si riuniscono tutti i cittadini che intendono partecipare alla Processione del Venerdì Santo, i quali, secondo una vecchia tradizione battono all’asta con offerte sempre maggiori il privilegio di portare in Processione i vari Crocefissi, che sono di pregiata fattura e di grande valore.

San Giovanni ha due Crocefissi, il più piccolo è del Maragliano, e una Cassa un’opera del ‘400 di rilevante peso, circa 400 kg, raffigurante a tutto tondo la Flagellazione di Cristo ad opera dei Giudei. L’Oratorio di S. Filippo ha invece quattro Croci: una è completamente rivestita di tartaruga, una è chiamata la Croce dei Neri, perché reca delle decorazioni in argento che risalta sul fondo scuro del legno e altri due di grande dimensione e di notevole peso.

Sassello Scala Santa b

In genere gli animi si scaldano e le offerte salgono e si sentono negli intervalli le incitazioni a offrire per <a cascia, u grossu e u cittu> oppure per <a tartaruga e a cruxe di nei>. Tutto il denaro ricavato dalle aste va a beneficio degli oratori cui i <pezzi> appartengono ed utilizzato per il mantenimento e il restauro.

Contemporaneamente nella Chiesa è stata preparata la Scala Santa, una scalinata a pianta cruciforme, la cui rampa centrale e quelle laterali salgono ad un baldacchino posto all’incrocio delle scale dove giace la statua del Cristo morto, circondato da grossi ceri accesi. Tutti i Confratelli salgono la Scala in ginocchio per poter baciare l’effigie del Figlio di Dio morto in Croce per riscattare gli uomini dal Peccato Originale.

Sassello Scala Santa f

In tutto il tempo della funzione viene cantata una particolare, vecchia edizione del Pange Lingua, in canto gregoriano a più voci. Infine, arrivano coloro che con la maggior offerta hanno vinto l’ambito onore di portare i vari Crocefissi e la Cassa e la Processione viene subito impostata e parte snodandosi per il Paese, cantando il Miserere, fino ad arrivare alla Chiesa della Concezione dove il pubblico, cui il Parroco impartisce una solenne Benedizione con una reliquia consacrata della Croce di Cristo, è ammesso a baciare il Crocefisso.

Nella ricostruzione dei particolari ciascun sassellese ricorda il padre e il nonno che avevano fatti i medesimi gesti e si augurano che i loro figli e nipoti – immemori del tempo che passa e che vuol livellare tutto e tutti – possano ripetere a loro volta gli stessi gesti in una tradizione che celebra l’anima del Paese di Sassello.

Appuntamenti da non perdere.

 

G. D.