Emergenza Covid-19, bufera sulla grillina Castelli “Se un ristoratore non ha più clienti cambi attività”

Emergenza Covid-19, bufera sulla grillina Castelli “Se un ristoratore non ha più clienti cambi attività”
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Laura Castelli è viceministro al Ministero dell’economia e delle finanze dal 2018

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Il video di TG2 Post che avete appena visto non lascia spazi a dubbi, la frase che ha fatto infuriare il mondo imprenditoriale, e in particolare quello dei ristoratori è <<Se una persona decide di non andare a sedersi più al ristorante bisogna aiutare l’imprenditore a fare un’altra attività>>.

Il parlamentare in questione è Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle dal 2013, nata a Torino il 14 settembre 1986 (età 33 anni), e siede su di una poltrona molto importante: Sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze dal 2018, in pratica viceministra.

Articoli di giornali e commenti televisivi l’hanno messa in croce per l’infelice battuta che tanto battuta non è poiché rientra in una nuova strategia e modo di lavorare post Covid.

Certo, se una attività non funziona la si dovrebbe cambiare, ma qui siamo in piena emergenza Covid dove ci sono settori che vengono sostenuti con miliardi (quando arriveranno!) e altri meno. Difficile comunque andare a dire ad un imprenditore 60enne, che ha in gestione un ristorante longevo da tre/quattro generazioni, che per gli ultimi sette anni prima della pensione dovrà fare altro.

Il governatore della Liguria Giovanni Toti è chiarissimo sulla disamina del progetto della Castelli:

<<Ristoratori in crisi? Cambino lavoro”. Non è una frase qualunquista sentita al bar. Purtroppo lo ha detto un viceministro all’economia: la grillina Castelli. Proprio così!

È questo il rispetto del Governo giallorosso per i nostri imprenditori e lavoratori? È questo il rispetto per i loro sacrifici, il loro coraggio e la loro forza di andare avanti nonostante le immense difficoltà?

Un Governo che ha anche deciso di non prorogare le varie scadenze fiscali per le imprese e le partite Iva. Entro la fine del mese lo Stato presenterà un conto salato di circa 33 miliardi e i pochi fondi elargiti fino a ora dall’esecutivo torneranno nelle casse dello Stato. Uno schiaffo ancora peggiore di queste dichiarazioni.

Il rinvio delle scadenze fiscali poteva essere una misura utile per dare ossigeno a un’economia ormai stremata. E invece i loro Ministri suggeriscono di cambiare lavoro! A cambiare lavoro dovrebbero essere loro!>>

Più chiaro di così!

Comunque RN non parteggia, informa, così come il video di cui sopra e le dichiarazioni di un “avversario”, lasciamo spazio alla replica della viceministra Laura Castelli.

<<Dispiace constatare che, pur di attaccare il Governo, alcuni giornali non facciano altro che inventare e fomentare notizie inesistenti, assumendosi anche la responsabilità di generare conflitti sociali.

In questa fase delicata, segnata dalla pandemia, titoli come quello de Il Tempo, che dicono l’opposto di quella che è la realtà dei fatti, rischiano di creare panico. Non è corretto sfruttare la sofferenza delle persone, per vendere, forse, qualche copia in più. C’è bisogno di responsabilità, da parte di tutti.

Ed è quello che, come Governo, stiamo facendo sin dall’inizio, monitorando le difficoltà quotidiane e intervenendo, passo dopo passo, per dare supporto a cittadini e imprese, con strumenti straordinari che vanno dalla cassa integrazione al credito d’imposta per gli affitti, dai contributi a fondo perduto ai bonus per le partite iva, dai congedi straordinari ai contributi per asili nido e centri estivi, solo per citarne alcuni.

Alle misure già approvate, per un totale di 80 miliardi con i Decreti Cura Italia e Rilancio, si aggiungeranno quelle che potremo adottare dopo l’ulteriore scostamento di 20 miliardi e che, prevedranno, come dico da sempre, ulteriori sostegni alle filiere più colpite, a partire da quella del turismo e della ristorazione, che stanno pagando il prezzo più alto.

Nel contempo, però, è dovere nostro, e di tutta la politica, pensare anche a medio termine, ossia aiutando sin d’ora gli imprenditori che intendono farlo a muoversi verso nuovi modelli di attività. Ce lo impone il quadro economico provocato dal Covid, che ha inciso su bisogni e abitudini degli italiani. Negarlo, o fare finta di non capirlo, significa voler prendere in giro tutti gli imprenditori.

Ps. questo è quello che ho veramente detto sul tema, e la citazione del ristorante, ovviamente, è un esempio e non un attacco alla categoria, come strumentalmente qualcuno ha voluto far intendere:

“Nel Rilancio, lo voglio ricordare, sugli affitti, sulle bollette, sul fondo perduto sono state date misure importanti. E guardate che dall’estero ce lo riconoscono. Poi non è abbastanza, facciamo un altro scostamento di 20 miliardi a breve, dove rifinanzieremo quello che serve per la cassa integrazione e in più degli aiuti. Però mi faccia dire una cosa, questa crisi ha spostato la domanda e l’offerta. Le persone hanno cambiato il modo di vivere e bisogna tenerne conto, bisogna aiutare le imprese e gli imprenditori creativi a muoversi sui nuovi business che sono quelli che sono nati. Ci possiamo dire che sono nati? Sono processi di lungo termine, ma se una persona decide di non andare più a sedersi al ristorante, bisogna aiutare l’imprenditore a fare magari un’altra attività, a non perdere l’occupazione e va sostenuto anche nella sua creatività, che magari ha visto che c’è un nuovo business che può affrontare. Io credo che negare il fatto che questa crisi abbia cambiato la domanda e l’offerta di questo Paese, proprio in termini macroeconomici, sia un errore. Vanno aiutate le imprese. Sposteremo alcune scadenze, come quelle di settembre, per recuperare quello che era stato sospeso, abbiamo sospeso 13 miliardi di tasse e cancellato una rata dell’IRAP, una parte dello scostamento servirà anche per cancellare alcune tasse che gli italiani non pagheranno più”. MoVimento 5 Stelle>>.

Ogni considerazione al lettore, come sempre.

 

G. D.