Prostituzione in centro massaggi a Savona, giro di 60mila euro al mese

Prostituzione in centro massaggi a Savona, giro di 60mila euro al mese
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La Finanza di Savona ha sequestrato un finto centro massaggi in via Carissimo e Crotti, al cui interno veniva invece svolta attività di prostituzione

Doveva essere un centro massaggi e benessere in pieno centro a Savona in via Carissimo e Crotti, ma quella scoperta dai finanzieri della Compagnia di Savona era una casa di appuntamenti in grande stile.

Gestita da cittadini cinesi, era assiduamente frequentato da numerosi avventori, pubblicizzata anche su siti internet attraverso fotografie di giovani ed avvenenti donne, in pose palesemente volte ad attirare l’attenzione dei clienti.

I militari hanno infatti accertato che nei confronti dei clienti del centro massaggi, spesso italiani e di ogni estrazione sociale, durante le sedute, le massaggiatrici tutte di etnia cinese erano solite proporre prestazioni sessuali extra, in cambio di denaro.

All’interno del centro, giovani donne cinesi sempre diverse, si sono nel tempo prostituite abitualmente e l’attività illecita era di fatto gestita dalla titolare e dal suo compagno, entrambi cinesi e da molti anni in Italia, i quali incassavano il denaro corrisposto dai clienti per le prestazioni sessuali ricevute.

Ottima organizzazione con tanto di tessera per i clienti, sulla quale venivano annotate di volta in volta le prestazioni eseguite e, al raggiungimento di un determinato numero di sedute, si maturava il diritto ad un bonus.

Una parte del denaro incassato veniva trattenuto dalla titolare del centro e dal suo compagno, mentre un’altra parte veniva assegnata alle giovani prostitute; è stato altresì accertato che in qualche occasione la stessa titolare dell’attività si è più volte prostituita.

Entrambi i gestori sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria competente per violazione della legge Merlin ed il Gip presso il Tribunale di Savona, condividendo l’impianto accusatorio, ha emesso due ordinanze cautelari (obbligo di dimora) e disposto il sequestro preventivo dell’attività commerciale, cui sono stati messi i sigilli in data odierna.

Da quanto emerso dall’attività investigativa, nel finto centro massaggi venivano praticate circa 20 prestazioni al giorno ed applicata una tariffa media di 100 euro cadauna, per un incasso mensile totale di oltre 55 mila euro, a fronte delle quali non è stato emesso alcun documento fiscale.

Inoltre, sono in corso approfondimenti di natura amministrativa, finalizzati al recupero a tassazione di base imponibile, anche di natura illecita, sottratta a tassazione.

 

G. D.