Le proteste dei trattori si stanno estendendo anche in Piemonte e Liguria

Le proteste dei trattori si stanno estendendo anche in Piemonte e Liguria
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Cia Liguria chiede a sindaci e consiglieri regionali un Ordine del giorno

Agricoltura proteste trattori – Ormai il vento della ribellione degli agricoltori si sta estendendo in tutta Europa, talvolta in modo violento e condannabile, in Italia più pacifica e di buon senso.

Gli operatori di Cia e Confagricoltura Asti intervengono nella protesta che condividono, anche se non mettono bandiere.

<<Condividiamo i motivi della protesta in corso in queste ore ad Alessandria e in altre città italiane ed europee. Si tratta una protesta che ha una radice comune: le politiche agricole dell’Unione Europea e la scarsa tutela dei nostri prodotti sui mercati internazionali nonché la gestione nazionale e regionale della normativa e delle azioni in materia agricola.

Non ci sembra tuttavia corretto oggi “mettere la bandiera” in modo opportunistico su manifestazioni nate trasversalmente tra gli agricoltori, ma siamo aperti al confronto e a condividere sui tavoli istituzionali le proposte e le rimostranze che arrivano e che arriveranno dai nostri agricoltori>>.

Questo il commento dei presidenti di Confagricoltura e Cia di Asti, Gabriele Baldi e Marco Capra, di fronte all’ondata di malcontento che sta attraversando il continente e che sta portando in piazza gli operatori dell’agricoltura.

<<Come associazioni sindacali agricole, Confagricoltura e Cia portano avanti iniziative nelle sedi istituzionali per garantire un’adeguata tutela alle aziende del comparto primario, ma fanno i conti con un sistema politico che, a tutti i livelli, non supporta le doverose raccomandazioni di chi ogni giorno si confronta con la dura realtà della coltivazione della terra e dell’allevamento.

È amaro constatare che gli sforzi di agricoltori e allevatori per garantire la produzione di cibo di qualità spesso non vengano ripagati. Le aziende agricole, in questi anni, hanno dovuto sostenere costi crescenti, ma i prezzi riconosciuti ai produttori sono, per contro, sempre più bassi. Questi oneri gravano su agricoltori e allevatori che lavorano a favore dell’intera comunità: è giunto il momento che tutti quanti si impegnino per sostenere l’intera filiera agricola. Insomma, anche i consumatori devono comprendere che gli interessi del settore agricolo coincidono con i loro stessi interessi!

Ci preme però ricordare alcune problematiche – proseguono Baldi e Capra -, presenti anche nella nostra provincia e che abbiamo a cuore, che sono i temi oggi portati all’attenzione dell’opinione pubblica dai manifestanti. In questi anni il nostro contributo sui temi Pac e Green Deal è stato fondamentale per limitare un’impostazione che chiedeva agli agricoltori di produrre meno e con una serie di norme che, anziché semplificare, avrebbero aumentato la burocrazia.

In egual misura, abbiamo contestato norme che avrebbero guardato (e in parte è ancora così) solo all’ambiente senza tener conto delle esigenze produttive degli agricoltori. Ricordiamo le battaglie sull’agricoltura 4.0, sulla riduzione all’utilizzo dei fitofarmaci, sulle emissioni degli allevamenti, sul risparmio idrico. Battaglie importanti sono state portate avanti anche per il settore vitivinicolo, particolarmente in crisi per alcune denominazioni, e sempre più imbrigliato da regole calate dall’alto, lontane dalla realtà e dai mercati (Nutriscore, etichettatura, salute…).

Anche sulla presenza incontrollata di fauna selvatica sul territorio abbiamo fatto la nostra parte e non vanno dimenticate le continue attività per rendere più agevole il lavoro in agricoltura, sia in termini di costo che di reperimento di manodopera.

Sono istanze che portiamo avanti da tempo e che ci vedono impegnati quotidianamente. Le proteste di questi giorni – concludono -, che condividiamo, sono un indicatore del fatto che la misura è colma e che è il momento di assumersi, ciascuno nel proprio ruolo, le responsabilità>>.

Anche dalla Liguria arrivano le voci degli agricoltori associati Cia Liguria che hanno chiesto a sindaci e consiglieri regionali l’approvazione di un Ordine del giorno, così come ribadisce le priorità concrete del settore e richiama le istituzioni a non inseguire facili slogan.

<<Occorre una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, garantendo l’equo compenso. – sottolinea Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. È fondamentale ribadire la centralità delle aree interne e dell’agricoltura familiare.

Serve una legge per il consumo zero del suolo agricolo che includa il “no” a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra. Ci vuole un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi che facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico. Bisogna affrontare seriamente l’emergenza della fauna selvatica con un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale>>.

Su questi punti, e molti altri, Cia Liguria ha scritto in questi giorni ai consiglieri della Regione Liguria e ai sindaci chiedendo l’approvazione di un Ordine del giorno che Cia Agricoltori ha sottoscritto a livello nazionale.

<<Le proteste non sono esenti da contraddizioni e strumentalizzazioni, e sono molto diverse fra loro, in qualche caso conflittuali, ma non vi è dubbio che pongono il tema di una diversa attenzione verso il settore ed i suoi operatori – spiega Roggerone -. Non basta però qualche slogan o trovata pubblicitaria, ci vogliono azioni coerenti su temi concreti.

Sul fronte dei costi di produzione, ad esempio, è necessario introdurre il credito di imposta per il gasolio agricolo. E sui fitofarmaci occorre non rinunciare a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

Ci auguriamo che il consiglio regionale e i consigli comunali approvino il nostro Ordine del giorno in modo che dalla Liguria possa partire un segnale evidente che il settore agricolo è al centro dell’agenda del Governo e delle Amministrazioni Regionali. La straordinaria partecipazione alla manifestazione che Cia Agricoltori ha organizzato a fine ottobre a Roma, anticipando gran parte dei temi al centro della protesta europea, dimostra quanto siano urgenti (e in ritardo) le risposte che la politica e le istituzioni devono dare agli agricoltori>>.

 

G. D.