Favorivano l’ingresso in Italia, incluso reddito di cittadinanza, 2 condanne a 4 anni e 4 mln

Favorivano l’ingresso in Italia, incluso reddito di cittadinanza, 2 condanne a 4 anni e 4 mln
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Sono ben 252 gli extracomunitari che si sono avvalsi dei servizi offerti dal gruppo criminoso

La Spezia – Oggi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia hanno arrestato su ordine della Procura della Repubblica di La Spezia, a firma del dott. Antonio Patrono, due uomini organizzatori e promotori di un’associazione a delinquere finalizzata a favorire illegalmente l’ingresso e/o la permanenza nel territorio nazionale di extracomunitari.

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica, avevano portato nel gennaio dello scorso anno all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti dei due imputati, che avevano deciso di patteggiare al fine di ottenere una riduzione della pena.

Il sodalizio criminale, di cui i due facevano parte, mediante fittizie assunzioni presso un’impresa spezzina di cantieristica navale appositamente costituita, dava parvenza di legalità all’ingresso in Italia di numerosi soggetti extracomunitari (sono ben 252 i soggetti extracomunitari che si erano avvalsi dei servizi offerti dal gruppo criminoso), ovvero permetteva la loro permanenza in varie aree del territorio nazionale.

Le false assunzioni costituivano la base legale per l’abusiva richiesta di rilascio o di rinnovo di permessi di soggiorno nonché per l’accesso fraudolento a contributi economici e sussidi statali, quali il reddito di emergenza e il reddito di cittadinanza, richiesti da ben 143 extracomunitari ed erogati per complessivi 600.000 euro.

Lo scorso giugno il Tribunale di La Spezia condannava i due imputati a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 4.020.000 euro di multa.

Oggi la locale Procura della Repubblica, a seguito di dichiarazione da parte della Corte di Cassazione di inammissibilità del ricorso teso ad ottenere la riduzione della pena avanzato dai due, ne ha disposto sia la carcerazione per l’espiazione della pena con 3 anni 11 mesi e 28 giorni di reclusione (definito con la decurtazione di sei mesi e due giorni di arresti domiciliari già scontati) sia il recupero della pena pecuniaria in euro 4.020.000.

 

G. D.