Dopo anni di maltrattamenti in famiglia, 53enne violento ottiene gli arresti domiciliari

Dopo anni di maltrattamenti in famiglia, 53enne violento ottiene gli arresti domiciliari
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Oltre al marito violento, alcuni brevi dalla Polizia di Genova

Sestri Ponente La Polizia di Stato di Genova ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 53enne siciliano

Il provvedimento scaturisce da un’attività di indagine svolta dalla squadra Red Code del Commissariato Sestri in sinergia con la Procura della Repubblica.

A dicembre 2019 una 46enne genovese si è recata al Pronto Soccorso di Villa Scassi confidando ai sanitari che le lesioni subite erano opera del marito. In quell’occasione è intervenuta una volante della polizia poiché l’uomo si è presentato in ospedale per impedire alla donna di farsi visitare.

Gli uomini della squadra Red Code del Commissariato hanno riscontrato un quadro della situazione allarmante: la donna vive da anni in uno stato di sudditanza psicologica per non stimolare le reazioni pericolose del marito come quella avuta nel 2016, quando l’ha minacciata di morte puntandole addosso un coltello da pesca.

Negli ultimi sei mesi gli atti prevaricatori nei confronti della moglie hanno però subito una escalation con comportamenti violenti e vessatori e un controllo patologico su qualsiasi azione quotidiana della donna. La violenza dell’uomo si è rivolta anche nei confronti del figlio di 13 anni spesso strumentalizzato per ricattare la madre.

La Polizia ricostruisce meticolosamente tutti gli avvenimenti narrati dalla vittima ed ottiene dalla Procura due misure cautelari: l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento e di comunicazione con la moglie e con il figlio.

Durante il periodo di “lockdown” il 53enne siciliano non si rassegna e cerca comunque di contattare il figlio, che resta ora l’unico legame con la vittima, fa intervenire pattuglie presso la residenza della moglie e minaccia la donna di denunciarla a sua volta.

Un tecnico, a seguito dei sospetti della donna di essere spiata, accerta la presenza di una “microspia” all’interno del bocchettone dell’aria della sua macchina, con la quale il marito ascolta le sue conversazioni nell’abitacolo e conosce in tal modo anche i suoi spostamenti.

Tale apparecchiatura non viene rimossa per non destare sospetti nell’uomo e pochi giorni fa la donna parcheggia la propria auto nei pressi del Commissariato dove sono puntate le telecamere del Comune di Genova. Dalle immagini che scorrono davanti agli occhi dei poliziotti si vede chiaramente l’uomo armeggiare con la serratura della portiera anteriore sinistra, aprirla, chinarsi all’interno dell’abitacolo per estrarre qualcosa e portarla via non voltandosi più indietro.

Inconfutabilmente l’uomo, riconosciuto con certezza assoluta dalla vittima attraverso le immagini visionate, ha asportato l’apparecchiatura con l’intenzione di disfarsene.

Sulla base di tutta l’attività investigativa svolta, il GIP ha aggravato la posizione cautelare dell’indagato e ne ha disposto gli arresti domiciliari: l’uomo, nonostante le sue proteste, è stato prelevato dal luogo di lavoro e sottoposto alla misura detentiva degli arresti domiciliari.

Brevi

Via Camozzini, ore 17,20: Avventore di un bar ubriaco e violento arrestato. La Polizia di Stato di Genova ha arrestato un 43enne albanese per resistenza, lesioni e minacce a Pubblico Ufficiale e per danneggiamento. Ieri pomeriggio una pattuglia dell’Upg è intervenuta all’interno di un bar in quanto il 43enne, pesantemente ubriaco, dava calci alle sedie e importunava gli avventori. I poliziotti faticosamente hanno cercato di calmarlo ma il corpulento soggetto li ha minacciati, spinti, strattonati e colpiti con pugni e graffi (10 e 15 gg. di prognosi). Nel tragitto verso la Questura ha anche danneggiato a testate la macchina di servizio tanto da autolesionarsi e indurre gli operatori a trasportarlo in ospedale. L’uomo, pregiudicato, verrà processato con rito per direttissima questa mattina.

Ore 18,30 Piazza Portello: Due italiani, una donna di 38 anni e un uomo di 44, sono stati denunciati dai poliziotti dell’Upg per interruzione di pubblico servizio, percosse e l’uomo anche per minacce. I due a bordo di un autobus hanno chiuso tutti i finestrini giustificando tale gesto in quanto era in funzione l’aria condizionata. Un passeggero li ha invitati a lasciare aperto il finestrino vicino alla sua compagna che aveva bisogno d’aria e ne è nata una violenta lite tale da costringere l’autista a interrompere la marcia del mezzo sino all’arrivo della Polizia.

Ore 19,15 Piazza Baracca: ieri sera gli agenti del Commissariato Sestri hanno denunciato una 60enne genovese per minacce aggravate e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. La donna ha litigato con i passanti che l’hanno invitata a non dar da mangiare a i piccioni e lei per tutta risposta ha preso un martello dalla borsa e li ha inseguiti minacciandoli.

Ore 19,20 Via Renata Bianchi: gli agenti del Commissariato Prè hanno denunciato ieri per furto aggravato in concorso un 40enne napoletano e una 44enne genovese.  Lo scorso 21 maggio un dipendente del negozio Unieuro ha presentato denuncia di furto di merce per un valore di 56 euro. Visionate le immagini di videosorveglianza ha riconosciuto uno dei due autori del furto che nella stessa mattina aveva cercato di acquistare un televisore tramite finanziamento, consegnando il proprio documento. Gli accertamenti esperiti sulla carta d’identità dell’uomo e sulle immagini delle telecamere che hanno ripreso l’auto intestata alla donna con cui i due hanno lasciato il negozio hanno permesso di identificarli.

 

G. D.