Criminalità Organizzata in Liguria, la penetrazione è molto alta. Imperia prima per il Nord Italia

Criminalità Organizzata in Liguria, la penetrazione è molto alta. Imperia prima per il Nord Italia
Spread the love

I territori e la capacità di resistenza alla penetrazione criminale

La realizzazione dell’Indice di Permeabilità dei Territori alla Criminalità organizzata si inserisce nel quadro del Protocollo d’intesa tra la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Eurispes. I risultati della ricerca vengono presentati oggi, 15 dicembre, presso la sede della DNA di Roma.

Come evidenziato nella foto, i valori dell’Ipco più alti indicano una maggiore permeabilità all’infiltrazione criminale.

La Liguria presenta una Permeabilità alta per Imperia, medio alta per Savona e Genova, medio bassa per La Spezia, quindi valori molto alti come già attestato dalle precedenti tabelle della Direzione Antimafia.

Globalmente dall’analisi emerge la polarizzazione geografica della permeabilità tra Nord e Sud d’Italia. I valori più alti dell’indice sono misurati per le province del Mezzogiorno, mentre nel Nord-Est si trovano i valori più bassi. I valori sono inoltre localmente concentrati, ossia province confinanti tendono ad avere valori simili, ma al contempo il fenomeno è presente su tutto il territorio nazionale.

Le province calabresi e campane presentano i valori più elevati dell’indice: le prime due province sono Crotone e Vibo Valencia, rispettivamente con valori di 108,62, e 107,29; la terza provincia è Napoli e la quarta è Reggio di Calabria, con valori simili tra loro, 106,89 e 106,88.

Queste quattro province hanno valori distanti dalle altre, evidenziando una spiccata permeabilità in questi territori. Le restanti province hanno valori più vicini tra loro, suggerendo piccole differenze nel livello di permeabilità tra posizioni vicine in graduatoria. L’unica provincia del Nord d’Italia tra le prime 10 è, appunto, Imperia, ottava nella graduatoria. Le province meno esposte alla criminalità organizzata si trovano in Lombardia e in Friuli-Venezia Giulia, queste sono Monza e della Brianza, Como, Udine, Pordenone e Lecco.

Anche i valori aggregati per Regione conferma sostanzialmente l’andamento provinciale.

Il Raggruppamento delle province in base alla scomposizione degli indicatori che costituiscono Ipco rivela che: la permeabilità del Sud è principalmente dovuta alla vulnerabilità sociale; la permeabilità del Nord è legata principalmente alle possibilità speculative e di profitto.

L’analisi di 19 indicatori compositi permette di scomporre l’Ipco per comprendere meglio dove risiede l’origine della permeabilità; si tratta di: agricoltura; attività economiche (agricoltura, banche, servizi, industria, costruzioni); struttura economica; tessuto imprenditoriale; sistema dei pagamenti; mercato immobiliare; situazione finanziaria (imprese, famiglie); finanza non convenzionale; povertà; mercato del lavoro; demografia; qualità delle Istituzioni, criminalità (reati spia, microcriminalità, reati economici).

Si distinguono per la forte polarizzazione Nord-Sud gli indicatori della povertà, del mercato del lavoro e quello dell’inadeguatezza delle Istituzioni. Al contrario, gli indicatori sulle banche, sui servizi e quello sulle condizioni finanziarie delle famiglie delineano una debole polarizzazione e connotazione geografica.

«Quello dell’Eurispes – commenta il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho –, è uno studio di grande importanza per l’osservazione di carattere scientifico di fenomeni complessi, che fornisce indicazioni di grande interesse che ci aiutano a proiettare con sempre maggiore puntualità le strategie di contrasto sul territorio e nello stesso tempo segnala gli snodi di maggiore fragilità del nostro sistema economico e sociale».

«La natura della permeabilità alla criminalità organizzata – spiega il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – prende forme diverse a seconda dei territori. Difatti la criminalità organizzata ha dimostrato di saper adattare le proprie strategie di crescita ai bisogni del territorio, riuscendo spesso a presentarsi come alternativa alle risorse legali, soprattutto per le categorie sociali più vulnerabili. Ciò permette a queste organizzazioni di aumentare sia il loro controllo sul territorio, sia il sostegno ricevuto da parte dello stesso. Inoltre – conclude Fara, infiltrandosi nei tessuti produttivi legali, la criminalità organizzata mimetizza le proprie condotte rendendo più difficile distinguere tra legale e illegale».

 

G. D. su Fonte Eurispes