Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso 40 anni fa, una brutta pagina di storia

Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso 40 anni fa, una brutta pagina di storia
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Al funerale solo il Presidentissimo Sandro Pertini venne risparmiato dal lancio di monetine

Colui che poi divenne il generale Dalla Chiesa nacque a Saluzzo nel cuneese il 27 settembre 1920 da una famiglia di carabinieri, ufficiali il padre Romano e il fratello Romolo.

Dopo la seconda Guerra andò in Sicilia da giovane capitano proprio quando la mafia era dei Don Calò Vizzini, Genco Russo. Luciano Leggio. Picciotti fedelissimi i Calogero Bagarella, Bernardo Provenzano e Totò Riina.

Dalla Chiesa è chiamato nel nuovissimo Cfrb (Comando Forze Repressione Banditismo), che ha la missione di farla finita con Salvatore Giuliano, il re di Montelepre.

Ritorna ancora sull’isola per più di sette anni quale colonnello al Comando della Legione di Palermo (1966-1973).

Cosa Nostra si è evoluta, dal settore dell’agricoltura ha spostato gli interessi nell’industria e commercio, ed in particolare nell’edilizia e lavori pubblici.

Quindi dal 1973 al marzo 1977 la lotta al terrorismo a Torino, ormai promosso generale. Da maggio 1977 l’incarico di coordinamento del servizio di sicurezza degli istituti di prevenzione e pena, e fa nascere i supercarceri. Duro colpo per terroristi e mafiosi, Totò Riina è carcerato in uno di questi istituti di massima sicurezza.

Nel 1978 coordina la lotta al terrorismo arrestando i capi storici delle Brigate Rosse contribuendo a sconfiggere il fenomeno in Italia.

Nel 1982 la massima carica per un carabiniere: vice Comandante Generale dell’Arma.

La grande guerra alla mafia comincia con la nomina a Prefetto di Palermo nel marzo 1982, vana la richiesta sui pieni poteri in una battaglia dove le cosche lottavano aspramente tra esse.

Tanti arresti, indagini su tremila patrimoni, persino sui matrimoni per vedere quanti e quali politici siano stati invitati. È troppo: Cosa Nostra emette la sentenza.

Trenta pallottole di Kalashnikov colpirono il 3 settembre 1982 il generale Dalla Chiesa insieme alla moglie Emanuela Setti-Carraro. Viaggiavano su di una A112 con un agente di scorta: Domenico Russo, ucciso pure lui nell’agguato.

Al funerale volano tante monetine sulle auto delle personalità intervenute, si salva dall’onta solo il Presidentissimo Sandro Pertini di Stella (Savona).

Una delle tante brutte pagine della storia italiana.

 

G. D.