Covid-19: UE è carenza di medicinali europei, il 40% arriva da Cina e India

Covid-19: UE è carenza di medicinali europei, il 40% arriva da Cina e India
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Aumentare la produzione farmaceutica in Europa e creare una farmacia europea di emergenza

Il Parlamento europeo sollecita e chiede che l’UE sia più autosufficiente sui medicinali e le attrezzature mediche, e che i trattamenti siano disponibili a prezzi accessibili e in qualsiasi momento.

Con una risoluzione che affronta le cause delle recenti penurie di medicinali, i deputati chiedono una risposta più forte da parte dell’UE a un problema che si è aggravato in tutta Europa con la crisi sanitaria Covid-19 e che ha ripercussioni dirette sulla salute e la sicurezza dei pazienti e sulla prosecuzione del loro trattamento.

La risoluzione non legislativa è stata adottata in Plenaria con 663 voti favorevoli, 23 contrari e 10 astensioni.

Il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a un nuovo programma sanitario europeo (EU4Health) e chiede alla Commissione di utilizzare la prossima strategia farmaceutica per garantire che i farmaci sicuri in Europa siano resi disponibili, accessibili e a prezzi ragionevoli e di valutare in che modo si possa ripristinare la produzione farmaceutica in Europa.

La risoluzione invita inoltre la Commissione a fissare degli standard minimi di qualità per i sistemi sanitari negli Stati membri.

Ritorno all’indipendenza dell’UE nel settore sanitario

La priorità deve essere data all’incremento della produzione interna di farmaci essenziali e strategici, poiché attualmente il 40% dei medicinali finiti commercializzati nell’Unione proviene da paesi terzi mentre il 60-80% dei principi attivi dei medicinali viene fabbricato al di fuori dell’Unione, segnatamente in Cina e in India.

Inoltre, la Commissione e gli Stati membri devono vagliare gli investimenti esteri diretti negli impianti destinati alla produzione farmaceutica, che costituiscono parte dell’infrastruttura sanitaria essenziale dell’Europa, oltre a incoraggiare l’introduzione di incentivi finanziari, per convincere le aziende a produrre principi attivi farmaceutici e medicinali in Europa.

Miglior cooperazione tra i Paesi UE

Il Parlamento chiede agli Stati membri di condividere le migliori pratiche nella gestione delle scorte e di creare strategie sanitarie coordinate, compreso un ulteriore uso di acquisti congiunti di medicinali da parte dell’UE. Inoltre, la Commissione dovrebbe costituire una riserva strategica europea di prodotti farmaceutici di interesse sanitario e strategico, sul modello del meccanismo RescEU. Dovrebbe funzionare come una “farmacia europea per le emergenze” per ovviare alle carenze ricorrenti. La parità di accesso per tutti gli Stati membri dovrebbe essere garantita attraverso un nuovo meccanismo di distribuzione equa.

Per facilitare la circolazione dei medicinali tra i paesi UE, i deputati chiedono regole più flessibili sui formati delle confezioni, sulle procedure di riutilizzo, sui periodi di scadenza e sull’uso di medicinali veterinari.

Dopo la votazione, la relatrice Nathalie Colin-Oesterlé (Ppe, Fr) – nella foto -ha dichiarato: “La salute pubblica è diventata un’arma geostrategica che può mettere in ginocchio un continente. La nostra dipendenza dai paesi extracomunitari è stata messa a nudo dall’attuale pandemia. Alcuni tipi di produzione devono essere delocalizzati, la legislazione deve essere armonizzata e la cooperazione tra gli Stati membri deve essere rafforzata, al fine di raggiungere una maggiore solidarietà e di riconquistare la nostra indipendenza”.

 

G. D.