Liguria corruzione: altri arresti nel Levante

Liguria corruzione: altri arresti nel Levante
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Il terremoto giudiziario da Genova a La Spezia

Liguria corruzione – Nell’ambito del blitz anti corruzione avvenuto nelle prime ore della mattinata di oggi, che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia hanno eseguito diversi arresti su ordinanza del Gip presso il Tribunale di La Spezia nei confronti di dieci persone.

Indagini dirette dalla Procura della Repubblica di La Spezia, collegate con la Procura della Repubblica di Genova e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, i reati di corruzione e di turbata libertà degli incanti per i quali sono stati applicati gli arresti domiciliari a Matteo Cozzani (ex sindaco di Portovenere e capo di Gabinetto del presidente della Regione Liguria), al fratello Filippo Cozzani (imprenditore attivo nel settore della segnaletica stradale e della vendita di bevande all’ingrosso) ed ai fratelli Raffaele e Mirko Paletti (noti imprenditori milanesi, amministratori di società che operano anche nel Comune di Portovenere).

La Spezia altri arresti eccellenti 1

Inoltre, sono stati colpiti dalla misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare professioni, imprese od uffici direttivi altri sei imprenditori, tra i quali Francesco Fiorino (legale rappresentante della Europa Park S.r.l., società interamente partecipata dalla Camera di Commercio di La Spezia, e nuovo membro del Cda di Atc), Giovanni Olcese e Ivan Pitto (imprenditori attivi nel settore pubblicitario), Saverio Cecchi (presidente di Confindustria Nautica a Genova e legale rappresentante della società I Saloni Nautici S.r.l.) Alessandro Campagna (direttore commerciale del Salone Nautico) e Massimo Gianello (legale rappresentante del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia e della società partecipata dal Comune di Lerici denominata Sviluppo Turistico Lerici S.r.l.).

L’indagine riguarda fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 2022 ed il 2024, allorché l’ex sindaco, forte della sua carica nel Comune di Portovenere e del suo ruolo in Regione Liguria, avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese della sua famiglia, rappresentate legalmente dal fratello Filippo Cozzani ma gestite, di fatto, anche da lui.

Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui indicate.

All’ex sindaco di Portovenere, a titolo di “favori” agli imprenditori coinvolti, si segnala il bando di gara per fa valorizzazione, mediante concessione, dell’immobile sede della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” di Portovenere, adiacente al Grand Hotel di proprietà della famiglia Paletti, fatto redigere dall’allora sindaco in modo da avvantaggiare i Paletti attraverso l’inserimento nel bando di un requisito restrittivo che solo loro potevano soddisfare, ovvero la disponibilità di un ampio locale ad uso palestra ubicato nel centro di Portovenere.

Sempre all’ex sindaco vengono contestate condotte volte ad agevolare la realizzazione di uno stabilimento balneare sull’isola Palmaria da parte dei medesimi imprenditori milanesi, mediante forte interessamento personale e attività amministrativa ad hoc (es. delibera di Giunta di rinuncia alla prelazione sull’area da parte del Parco, delibera di Giunta che, facendo ricorso ai cd. “margini di flessibilità” permette la realizzazione dei lavori, ivi incluse piscine, con semplice permesso di costruire convenzionato, evitando procedure più complesse e partecipate, ecc.).

Contestati anche episodi di abuso d’ufficio e falsi.

La Guardia di Finanza sta dando esecuzione a perquisizioni delegate a Genova, Milano, La Spezia e Portovenere e al sequestro preventivo di circa 215.000 euro, considerati profitto dei reati commessi.

Alle indagini hanno anche collaborato i Carabinieri del Nucleo Forestale di La Spezia, che stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di due immobili di Portovenere, ovvero l’edificio della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” ed il cantiere sito nell’area dell’ex cava Carlo Alberto ubicata sull’isola Palmaria.

Fatta salva la presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.

 

G. D.