Rendiconto Regione Liguria 2019. Toti: La Corte dei Conti si occupi della qualità della spesa, non faccia politica

Rendiconto Regione Liguria 2019. Toti: La Corte dei Conti si occupi della qualità della spesa, non faccia politica
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La relazione della Corte ha scatenato reazioni a sinistra e destra

Il 23 luglio alle 10 a Genova, ha avuto luogo il giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Liguria per l’esercizio 2019.

L’udienza pubblica della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, presieduta dal Presidente Fabio Viola, si è svolta in collegamento da remoto. La requisitoria è stata svolta dal Procuratore Regionale Claudio Mori. La Regione è stata rappresentata dal Presidente Giovanni Toti.

La memoria del Procuratore Claudio Mori è stata piuttosto pesante dove scrive <<Ciò che, invece, desta perplessità, ed in parte preoccupazione, è lo stato di inutilizzazione delle risorse provenienti dal Ministero a seguito del crollo del viadotto del Polcevera – Ponte Morandi>>.

Mancato utilizzo di risorse che ha provocato la dura reazione delle minoranze consiliari in Regione, specie nel Pd e nel M5S.

<<Nella parte della relazione – continua il Procuratore Mori – in cui sono partitamente indicati i capitoli di entrata e di spesa legati al sistema del trasporto regionale, si trova l’indicazione dei seguenti capitoli: capitolo 3155, avente ad oggetto, sinteticamente “Finanziamento dei servizi di trasporto aggiuntivi, per l’efficientamento e per l’integrazione tariffaria conseguenti al crollo del viadotto del Polcevera” con uno stanziamento di euro 11.665.000, impegnato per l’intero importo e che non presenta alcuna liquidazione; capitolo 3157, avente ad oggetto, sinteticamente: “Finanziamento dei primi interventi urgenti di protezione civile a seguito del crollo del viadotto del Polcevera” con uno stanziamento di euro 4.580.000, impegnato per l’intero importo e che non presenta alcuna liquidazione; capitolo 3156, avente ad oggetto, sinteticamente “Finanziamento dei servizi di trasporto aggiuntivi, per l’efficientamento e per l’integrazione tariffaria conseguenti al crollo del viadotto del Polcevera” con uno stanziamento di euro 11.835.000, interamente impegnato e indica liquidazioni per un importo di euro 5.868.313,51, pari, quindi, al 50%; capitolo 3158 avente ad oggetto, sinteticamente: “Finanziamento dei primi interventi urgenti di protezione civile a seguito del crollo del viadotto del Polcevera”, con uno stanziamento di euro 120.000, neppure impegnato.

Orbene – conclude Mori -, questa Procura contabile non conosce le ragioni, anche in considerazione della gravità dell’evento e del pesantissimo impatto che lo stesso ha avuto sulla economia locale e su quella regionale, per le quali queste somme non siano state spese o, comunque, spese in misura minima>>.

 

Come già detto, immediate le reazioni dell’opposizione. <<Che fine hanno fatto i 13 milioni di euro non assegnati dei 235 arrivati dal Governo, che sarebbero dovuti servire come sostegno alle aziende in difficoltà?”, chiede il Gruppo 5 Stelle in Regione Liguria.

Stando al Comitato Zona Arancione, è stato sbagliato tutto e i fondi nazionali sarebbero stati elargiti a caso, lasciando fuori tanti commercianti di Sampierdarena e Certosa fortemente penalizzati dall’isolamento post crollo. Non abbiamo dubbi che sia andata proprio così.

Ricordiamo al Governatore – continuano i 5S – che quei soldi erano stati affidati a lui e che spettava dunque alla sua amministrazione far sì che arrivassero a tutti i genovesi che ne avevano titolo e diritto. Spettava al Governatore superare gli ostacoli con azioni concrete e fattive, affinché tutti gli interferiti non pagassero lo scotto del crollo e conseguente isolamento. Non servono i proclami e le buone

Finanche la Corte dei Conti ha contestato a Toti di non aver speso tutti i soldi per gli aiuti del post Morandi: il Governatore dunque, anziché accampare scuse, – conclude il MoVimento 5 Stelle Liguria – riconosca di non essere stato all’altezza della situazione. Nel mentre, destini i 13 milioni di euro residui a chi ha davvero e ancora bisogno>>.

 

La replica del presidente Toti non si fa attendere: “Regione Liguria ha liquidato 16 dei 20 milioni fin qui arrivati col decreto Genova.”

<<La Corte dei Conti – risponde duro il governatore – dovrebbe tenere conto nei suoi giudizi di un principio fondamentale che la Magistratura contabile può sindacare sulla qualità della spesa, non sulle politiche generali, che spettano agli elettori con il proprio voto.

Nello specifico nel corso della sua requisitoria fatta ieri durante la parifica, la Corte ha sottolineato che non sono state utilizzate le risorse messe a disposizione dal Decreto Genova per far fronte alle criticità derivanti dal crollo del ponte Morandi dal punto di vista della mobilità. Ma questo non corrisponde al vero: su un totale di 23,5 milioni di euro di risorse a disposizione, ne abbiamo liquidato alle aziende 16 milioni.

La liquidazione – spiega Toti – è avvenuta nei primi mesi del 2020 tenuto conto dei regolamenti di legge e della rendicontazione effettuata dalle aziende di trasporto senza la quale non si possono erogare le risorse.

I soldi noi non ce li teniamo, ma li utilizziamo per le aziende – conclude Toti -. E le affermazioni della Corte sono inesatte>>.

<<Le risorse sono state quindi programmate e i servizi resi – conclude l’assessore Berrino – successivamente le somme sono state spese e liquidate tra la fine del 2019 e i primi sei mesi del 2020 secondo le modalità e nei termini della Convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le norme di legge>>.

 

G. D.