Revocato consiglio regionale per coda in autostrada! Perché i lavori ora e non durante il fermo della fase 1?

Revocato consiglio regionale per coda in autostrada! Perché i lavori ora e non durante il fermo della fase 1?
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Piana: «Una decisione inevitabile. Ora occorre una riflessione unanime per il potenziamento della rete autostradale genovese»

Il presidente dell’Assemblea legislativa spiega i motivi che lo hanno indotto ad annullare la riunione prevista per oggi.

La seduta del Consiglio regionale, prevista per oggi 9 giugno dalle 10 alle 15, è stata revocata dal presidente dell’Assemblea legislativa Alessandro Piana, dopo avere constatato le difficoltà di molti consiglieri regionali a raggiungere l’aula in tempo utile, a causa delle lunghe code che hanno interessato la rete autostradale, soprattutto nel ponente ligure. La paralisi odierna del traffico è dovuta a una serie di cantieri lungo la A10: è la prima volta che una seduta del Consiglio regionale viene revocata per questo genere di motivi.

«E’ stata una scelta inevitabile. Ho assunto questa decisione con grande rammarico, ma non sarebbe stato rispettoso, sia nei confronti dei colleghi consiglieri che del personale del Consiglio, aprire i lavori dell’aula per un’ora o un’ora e mezzo al massimo» spiega il presidente, tuttora bloccato in autostrada in prossimità di Genova.

«L’apertura di sempre nuovi cantieri da parte di Aspi, spesso non tempestivamente segnalati, ormai da tempo sta provocando forti disagi a tutti i cittadini, liguri e non, a lavoratori, pendolari, studenti – riprende Piana – Credo sia indispensabile, in maniera corale e unanime, al di là delle appartenenze partitiche, avviare una riflessione seria sulla necessità non più rinviabile di potenziare la rete autostradale del nodo genovese».

Immediata la reazione del presidente Giovanni Toti: <<Ho convocato oggi d’urgenza i vertici di Autostrade in Regione dopo le code generate dalla chiusura prolungata, e non comunicata, di una galleria, che ha generato caos su tutta la rete autostradale ligure.

Così non va: una cosa è la messa in sicurezza seria, anche se colpevolmente rimandata, altro è imprigionare migliaia di cittadini e immobilizzare tutta la Liguria. È una situazione inaccettabile e noi non staremo a guardare mentre il Governo tace e non decide su infrastrutture e concessioni. Abbiamo il diritto di ripartire anche noi>>!

 

G.D.