Fornace Alba Docilia esposizione design “Sono tazza di te”

Fornace Alba Docilia esposizione design “Sono tazza di te”
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Ad Albissola Marina dal 17 settembre al 27 novembre

Titolo divertente dell’esposizione di design che sarà ospitata da sabato 17 settembre – inaugurazione ore 17 – a domenica 27 novembre nelle sale della Fornace Alba Docilia, in via Stefano Grosso, nel centro storico di Albissola Marina.

Organizzata dall’associazione La Fornace, propone le opere di 17 artiere che operano a Vietri sul Mare, una delle 45 città italiane della ceramica, in provincia di Salerno.

Insegne di DcomeDesign, progettata e curata da Anty Pansera e Patrizia Sacchi, dopo le tappe di Milano, Lugano, Vietri sul Mare e Faenza, la prestigiosa mostra approda ora nel centro rivierasco, che fa parte anch’essa dell’AiCC, come Albisola Superiore, Celle Ligure e Savona.

Tra le opere, un particolare omaggio è per Antonia Campi e per Vanda ‘Muky’ Berasi, scomparse di recente; special guest è la faentina Antonella Ravagli.

Espongono alla Fornace Dorota Adamska, Lucia Carpentieri, Anna Rita Cassetta, Angela Cialeo, Margherita D’Amato, Elisabetta e Mara D’Arienzo, Carmen Di Renna, Martina Marchi, Laura Marmai, Piera Mautone, Elvira Peduto, Enrica Rebeck, Tamara Rossetti, Teresa Salsano, Daniela Scalese, Angelica Tulimiero. Le artiere si sono cimentate con svariati materiali. Qui la ceramica è primattrice.

Su Corso Umberto I di Vietri sul Mare si affacciano negozi e laboratori: li vivono innumerevoli ceramisti e ceramiste che caratterizzano, da sempre, questa ‘cittadella’ delle terre. Le ‘artiere’ ne testimoniano oggi la ricerca – progettazione – produzione: alcune provenienti anche da lontano, differenti le generazioni e la formazione, hanno individuato in Vietri sul Mare il luogo di appartenenza, culturale e del fare.

Nel prodotto ‘Vietri’ hanno un particolare rilievo l’oggettistica e il souvenir con un’integrazione tra operatori locali e artisti che arrivano da lontano dando vita a un vivace scambio di esperienze, favorite dall’attività promozionale dell’ente Ceramica Vietrese e dal ruolo culturale e turistico che ha assunto il Museo della Ceramica.

‘Special guest’ è Antonella Ravagli, artista faentina, che ad Albissola Marina propone alcuni suoi pezzi, che ne illustrano compiutamente la ricerca di sperimentatrice. Il tema della parola per lei diventa portante dal 1993, quando realizza 140 pezzi unici in ceramica intitolati Pagine, appartenenti a una collezione di libri-oggetto. La riflessione sul libro ritorna anche nei recenti lavori a quattro mani con Antonia Campi, firmati Antò. Importante è la sua attività di divulgazione del mondo della ceramica: collabora con riviste di settore ed è curatrice di mostre dedicate ad alcuni importanti maestri.

La terra o meglio ‘le’ terre sono la materia usata da Antonella. Una materia scabra, grezza, in grado di comunicare forti emozioni. Non argilla già pronta all’uso, bensì terra che l’artista prepara utilizzando macchinari ormai in disuso. Mulini per macinare diversi materiali – cocci di vetro, ma anche polveri provenienti da cantieri – tutti riciclati.  La cottura conclude un processo dall’esito inatteso, sorprendente sempre, imprevedibile. L’artista stessa ignora esattamente il risultato finale, ma lo affida a una certa casualità.

Omaggi ad Antonia Campi e a Muky – di Antonia Campi, valtellinese di origine, sono esposti alcuni pezzi relativi alla rivisitazione del suo storico servizio da ‘tè Gallina’, rivisitato a Capodimonte. Formatasi all’Accademia di Brera con Francesco Messina, di lei si è ricordato il centenario della nascita lo scorso 12 novembre 2021; è mancata a 98 anni, a Chiavari, nell’ottobre del 2019. Tra gli articoli fantasia si è individuata la tazza Gallina, un servizio che appartiene non alla storia del costume, ma a quella del gusto. È autrice fra l’altro del fregio Landscape presentato alla Triennale di Milano nel 1951 e collocato in cima allo scalone d’onore al di sotto del nastro luminoso di Lucio Fontana e (con Antonella Ravagli) di un grande pannello per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, collocato a Montecitorio. Designer a tutto campo – ha progettato tra l’altro utensili in metallo, esposti al Moma, rubinetti, gioielli, bicchieri – è stata insignita nel 2011 del Compasso d’Oro alla carriera.

‘Muky’ (Vanda Berasi), ceramista, dalla metà degli anni Cinquanta, è stata protagonista della cultura faentina: pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, promotrice/animatrice, nel suo palazzo/salotto/atelier, di mostre, incontri e dibattiti.

Nasce nel 1926 a Trento e completa la sua formazione all’Accademia Tedesca di Villa Massimo a Roma, dove frequenta figure carismatiche come Leoncillo e Mazzacurati. La caratterizza il bianco, come il nero, che resterà il colore della sua vita: “Mi attraggono la luce e l’ombra, la vita e la morte”. Muky si spegne a Faenza nel 2022 a 95 anni.

 

G. D.