Emergenza coronavirus La Finanza sequestra materiale in tutta Italia (una società con sede in Liguria), speculazioni sulle mascherine

Emergenza coronavirus La Finanza sequestra materiale in tutta Italia (una società con sede in Liguria), speculazioni sulle mascherine
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Importanti blitz della Guardia di Finanza per stroncare la vendita di materiale sanitario a prezzi esagerati

Taranto Sequestrate ulteriori 23.000 mascherine protettive pronte per essere messe in commercio a prezzi elevati su tutto il territorio nazionale

A partire dai giorni scorsi, militari della Guardia di Finanza di Taranto, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, per fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa al rischio da contagio da virus “Covid-19” hanno concentrato la propria attività all’acquisizione di elementi utili per la determinazione dei prezzi di acquisto e di vendita praticati prima e durante la pandemia, al fine di scongiurare possibili manovre speculative.

In tale quadro operativo, finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria hanno sottoposto a controllo esercizi commerciali che ponevano in vendita dispositivi di protezione individuale (Dpi) utilizzati per la profilassi tesa a contenere il contagio da Covid-19 al fine di valutarne le oscillazioni di prezzo in relazione alla notoria difficoltà di reperimento in questo periodo.

Dai riscontri è stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi in termini percentuali oscillava tra il 700% e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 venivano acquistate a 0,50 centesimi di euro ora, in piena crisi sanitaria, venivano proposte in vendita agli Enti pubblici ad oltre 5 euro.

 

Taranto Prezzi anche a 35 euro frutto di una evidente attività speculativa

Al termine delle attività di controllo erano state denunciate alla A.G. 8 titolari di attività per manovre speculative su merci, procedendo al sequestro di circa 7000 D.P.I.

Muovendo da tali premesse, la Procura della Repubblica di Taranto ha emesso un decreto di perquisizione a firma del Procuratore Aggiunto Maurizio Carbone e del Sostituto Procuratore Lucia Isceri, finalizzato al sequestro di tutte le mascherine pronte per la commercializzazione nella disponibilità del fornitore degli esercizi commerciali tarantini denunciati per aver praticato prezzi esorbitanti rispetto a quelli pre emergenza Covid19.

Il provvedimento è stato eseguito presso le 15 sedi ubicate sul territorio nazionale della società avente sede legale a Milano e sedi secondarie in Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Marche.

Per tali operazioni il Nucleo di polizia economico finanziaria di Taranto si è avvalso della fattiva collaborazione dei Reparti competenti per territorio che hanno messo a disposizione più di 60 finanzieri. All’esito delle attività sono state sottoposte a sequestro ulteriori 13.000 mascherine protettive identificabili con le sigle Ffp1, Ffp2, Ffp3.

Inoltre, nell’ambito di un controllo ad una società con sede a Massafra, è stato rilevato che venivano proposte per la vendita mascherine Ffp2 a 16,50 euro. Al momento dell’accesso, i finanzieri del Nucleo Pef hanno rilevato la presenza di operatori del 118 che, entrati per effettuare un acquisto di mascherine, avevano dovuto rinunciarvi a causa del prezzo eccessivamente lievitato rispetto a quello di poco superiore all’euro praticato in periodo pre emergenza Covid19.

Per tali ragioni, venivano sottoposte a sequestro circa 10.000 mascherine e il titolare dell’attività veniva denunciato alla Procura della Repubblica per violazione dell’art. 501 bis c.p.

Tutti i dispositivi sequestrati, con provvedimento dell’A.G. verranno messi, tramite i Prefetti territorialmente competenti, a disposizione del Dipartimento di Protezione Civile per i necessari provvedimenti di acquisizione ai fini della successiva distribuzione agli Enti che ne abbiano necessità per far fronte alla contingente carenza.

In totale, dunque, sono più di 30mila le mascherine complessivamente sequestrate di cui 7000 già consegnate alla Asl di Taranto in data odierna in esecuzione di ordinanza di requisizione emesso dal Prefetto di Taranto a seguito del provvedimento di messa a disposizione emesso dalla Procura di Taranto nei giorni scorsi.

 

Reggio Calabria Sequestrati 900 kit per la diagnosi del covid-19 privi di validazione e di certificazione. posta in pericolo la salute e l’incolumità pubblica

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il pieno rispetto delle misure adottate da ultimo dal Governo per il contenimento dell’epidemia Covid-19, ha avviato un piano straordinario di controlli volti ad individuare possibili casi di frode in commercio o di rialzo fraudolento dei prezzi di dispositivi medici per l’emergenza epidemiologica.

In tale contesto, nell’ambito di un controllo eseguito da militari di Gioia Tauro nei confronti di un Centro di Analisi Biochimiche della Piana, venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro cautelare 900 kit per la diagnosi del virus Covid-19, sprovvisti di alcuna validazione da parte delle Autorità sanitarie Nazionali, così come mancanti di certificazione Ce, posti in vendita anche attraverso un sito web dedicato, in violazione ad ulteriori disposizioni di legge.

Dalla documentazione acquisita nel corso del controllo è stato accertato che alcuni utenti avevano già effettuato il bonifico per l’acquisto on line dei suddetti prodotti, comunque non ancora consegnati grazie all’intervento dei finanzieri.

Al titolare del Laboratorio è stata inoltre contestata la violazione punita con la sanzione amministrativa da 21.400 euro a 128.400 euro.

Il Nucleo Speciale ha proposto l’adozione di provvedimento cautelare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con l’inibizione della pagina web.

Comportamenti come quelli in esame, consistenti nella vendita a cittadini ignari ed impauriti di dispositivi per i quali non è provata in alcun modo l’efficacia, pongono in serio pericolo la salute e l’incolumità pubblica, atteso che l’eventuale responso di negatività del test, avrebbe potuto in ipotesi consegnare “patenti” di estraneità al contagio a soggetti che avrebbero così potuto contribuire alla diffusione del virus.

 

Firenze Sequestro di oltre 137mila mascherine per mancanza di scheda tecnica o certificazione del prodotto

Negli ultimi giorni, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno sequestrato, nel capoluogo toscano e nei comuni limitrofi, oltre 137.000 tra mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (Dpi) del tipo Ffp2 e Ffp3 presso rivenditori finali, intermediari e importatori a causa della mancanza della scheda tecnica del prodotto o della certificazione o autocertificazione delle caratteristiche.

In particolare, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Firenze hanno effettuato un primo sequestro di circa 1.600 mascherine del tipo Ffp3, le più filtranti, alcune delle quali vendute da alcune farmacie fiorentine e del nord Italia in semplici involucri in plastica, senza alcuna indicazione per l’utilizzo e con ricarico dell’800% rispetto al prezzo di importazione, in violazione del regolamento comunitario, relativo agli obblighi di certificazione e informazione dei Dpi. Anche i successivi accertamenti, svolti presso l’intermediario – che ne aveva ancora 1.400 in magazzino in ragione della propria attività – e presso l’importatore al quale lo stesso si era rivolto, hanno fatto emergere la mancanza assoluta, anche all’origine, della scheda tecnica e della certificazione.

In un secondo caso le Fiamme Gialle, mentre erano intente a verificare l’osservanza delle misure restrittive alla circolazione volte al contenimento del coronavirus, hanno notato una persona intenta a trasbordare alcuni pacchi da un furgone a un’autovettura che, a seguito di verifica, contenevano 18.000 mascherine con una certificazione non rispondente al prodotto.

L’intensificazione dei servizi a tutela dei consumatori, con particolare riferimento all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha altresì permesso di intercettare alcune spedizioni di mascherine destinate alla vendita, tutte prive di schede tecniche o documentazione e, in un caso relativo a una partita di 8.000 dispositivi, anche prive di fatturazione, in violazione del d.lgs. n. 46/1997, concernente la valutazione della conformità dei dispositivi medici, e del d.lgs. n. 475/1992, relativo ai requisiti essenziali di sicurezza e funzionalità dei dispositivi di protezione individuale.

 

Gioia Tauro Requisite al porto di gioia tauro 19 tonnellate di materiale medico sanitario

I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro, unitamente ai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria operanti nel porto, hanno intercettato due importanti carichi di materiale medico e sanitario, contenenti:

  • 200 paia di guanti sterili per uso chirurgico provenienti dalla Malesia;
  • 720 dispositivi endotracheali, provenienti dalla Cina, utilizzati per l’intubazione di pazienti con difficoltà respiratorie.

L’Agenzia ha requisito la merce per la consegna al Dipartimento della Protezione Civile.

 

Comando Operativo Aeronavale Il servizio aereo in favore della protezione civile per trasporto di personale medico e materiale sanitario

Due velivoli del corpo sono decollati dall’aeroporto militare di Pratica di Mare per trasportare personale sanitario e materiale medico a contenimento della dilagante emergenza epidemica che sta affliggendo la nostra penisola. L’attività richiesta dal dipartimento della protezione civile ha previsto, in un caso, il trasporto presso lo scalo di Bergamo della prima delegazione di personale medico volontario accompagnata dal ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, nel secondo caso, il trasporto di materiale sanitario da Milano a Cagliari, a beneficio dei nosocomi della regione sarda. Nello specifico sono stati devoluti 94 colli contenenti dispositivi di protezione individuale (16000 mascherine protettive tipo ffp2, 960 mascherine protettive tipo ffp3 e 1000 tute).

 

G. D.