“Così moriamo” 456 infermieri ultimatum a Governo, Parlamento, Regioni

“Così moriamo” 456 infermieri ultimatum a Governo, Parlamento, Regioni
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Lettera aperta Fnopi: “Basta parole, è ora di passare ai fatti”

La Federazione nazionali ordini professioni infermieristiche – Fnopi manda una lettera aperta a Governo, Parlamento e Regioni: “Così muore una professione: chiederemo conto di tutto ciò che non è stato fatto, non si può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste”.

Gli infermieri sono furibondi e pare finito il tempo delle pacche sulle spalle e di chiamarli “angeli” ed “eroi”.

Per loro è finito il tempo delle parole, vogliono si passi ai fatti e si dia vera dignità a una professione che finora secondo loro ha dato tutto mettendo da parte la sua “normale straordinarietà” al fianco del cittadino per lavorare in costante emergenza, ammalarsi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciare a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita.

Con una lettera aperta a Governo, Parlamento, istituzioni e Regioni la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche – Fnopi scrive chiaro: coagulerà una risposta unitaria, indipendente da appartenenze sindacali e partitiche, da ruoli e posizioni ed è pronta a far sì che “gli oltre 450mila infermieri chiedano conto di tutto ciò che non è stato fatto. Con l’etica che da sempre ci contraddistingue, ma con l’esasperazione che ormai ci investe”.

Parole dure. “Il mondo intero – scrive la Fnopi – ha riconosciuto gli infermieri come il motore, la spina dorsale, il futuro di ogni moderno sistema sanitario e sociale che voglia definirsi tale: l’Italia lo ha fatto solo a parole”.

“Stiamo perdendo l’ultima cosa che ci era rimasta: la speranza – si legge nella lettera -. La speranza di una Sanità e di una politica in grado di riconoscere percorsi di valorizzazione della professione infermieristica, con un adeguato ritorno economico e un sistema realmente meritocratico.

Dalla bozza del nuovo contratto alla legge di Bilancio; dalle riforme professionali ai percorsi accademici e universitari, niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dalla nostra Federazione Nazionale che, quale Ente sussidiario dello Stato, ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale”.

“Gli Infermieri d’Italia – si legge ancora – da sempre attraversano a testa alta la paura e la morte, ma oggi una miope visione della politica ci fa impattare nella sfiducia e nella delusione. Ed è molto, molto peggio”.

La Fnopi non ha dubbi e lancia l’altolà: “Così muore una professione. Così si impedisce il ritorno degli infermieri formati in Italia e valorizzati all’estero. Così si ignorano il dolore e l’impegno di centinaia di migliaia di vite. Così si tradisce la fiducia dei cittadini italiani.

È ancora possibile scrivere una storia che restituisca dignità agli infermieri – prosegue la Federazione -, ma non c’è più tempo da perdere: Governo e politica sono avvisati, parole e promesse non bastano più.

Se questo Paese, se i suoi decisori politici vogliono invertire questa rotta, lo facciano adesso – concludono gli infermieri che chiedono fatti – la Fnopi non può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste”.

Lettera aperta infermieri Fnopi

 

G. D.