Tarinè, Lega: “No al Titanio sul Beigua”, già, e a 5 metri?

Tarinè, Lega: “No al Titanio sul Beigua”, già, e a 5 metri?
Spread the love

Mai: Lega fermamente contraria a estrazione e norme non lo consentono

Anche oggi ci sono dichiarazioni sulla presunta miniera sul Tarinè, o, più precisamente, sul Monte Beigua.

L’ultima è del capogruppo della Lega, Stefano Mai, consigliere in Regione Liguria che ieri ha presentato una interrogazione cui ha risposto l’assessore Scajola.

<<Titanio sul Beigua. La Lega ha presentato un’interrogazione in Regione Liguria allo scopo di mettere una pietra tombale sulla vicenda e consolidare la nostra granitica posizione, fermamente contraria, contro l’estrazione di minerali nell’area dell’entroterra Savonese, dove si troverebbe il giacimento più grande d’Europa del quale si parla dal 1970.

È evidente – prosegue Mai – che vi siano interessi estrattivi, se consideriamo che si parla di circa 300 miliardi di euro di valore stimato. Di fatto, la richiesta per effettuare indagini preliminari finalizzate a valutare la distribuzione e le concentrazioni del prezioso minerale, depositata dalla società Cet, anche in forza del parere del Ministero dell’Ambiente che non ha ritenuto necessario sottoporla a una valutazione di impatto ambientale e ha quindi visto una recente e parziale autorizzazione, non servirà a nulla.

Se non ad alimentare la speranza di avviare la miniera creando molto disappunto nelle comunità locali, che hanno sempre manifestato in modi pacifici la loro contrarietà. Appare evidente che la richiesta presentata da Cet voglia tenere aperta la speranza di poter vedere prima o poi realizzato lo sfruttamento minerario dell’area.

Nel mio intervento di ieri in consiglio regionale ho però ricordato che vi sono già molte normative che vietano l’attività estrattiva: la norma nazionale 394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette), la legge regionale 12/95 (Riordino Aree Protette), la delibera di giunta 357/2017, le stesse regole del Piano del Parco Beigua.

Tutte – conclude il capogruppo – vietano l’apertura di cave, miniere e sondaggi a scopo minerario, oltre che l’asporto di rocce, minerali e fossili>>.

Il commento

Dopo il famoso decreto dirigenziale che ha scatenato tante polemiche, e che hanno portato la Regione a dimezzare il territorio oggetto dell’autorizzazione al “sondare”, mi pare che di discorsi ce ne siano stati fin troppi.

La Regione, se è così d’accordo con le comunità locali, faccia due cose:

  • ritiri il decreto, poiché l’autorizzazione mi fa pensare che dentro al Parco Beigua non si possa far nulla, ma a pochi metri sì;
  • faccia entrare, così come richiesto dall’amministrazione comunale, il Comune di Urbe nel Parco Beigua.

Altrimenti son solo parole, le stesse che sento da 47 anni.

 

G. D.