55° Festival Borgio Verezzi, al via con Quattrini e Barale

55° Festival Borgio Verezzi, al via con Quattrini e Barale
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Una dozzina gli spettacoli in cartellone, quasi tutti in prima nazionale, a conferma che la rassegna è una vetrina di anticipazioni della stagione invernale

Paola Quattrini, Paola Barale e Anna Mazzamauro sono alcune tra le star in scena al Festival teatrale di Borgio Verezzi che, Covid permettendo, tornerà anche la prossima estate.

Il programma, vario e costellato da nomi conosciuti, tra luglio e agosto, ed è ancora in fase di completamento. Ma è già possibile indicare qualche punto fermo. Uno è “Slot”, scritto e diretto Luca De Bei, sarà in scena in prima nazionale il 15 e 16 luglio: sul palco le due Paola, Quattrini e Barale, insieme a Marco Conte.

L’altro, anch’esso proposto in prima nazionale, è intitolato “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Anna Mazzamauro che sarà accompagnata da Sasá Calabrese alla chitarra e pianoforte, e andrà in scena il 23 e 24 luglio, in piazza Sant’Agostino.

«Sono due spettacoli contemporanei – spiega il direttore artistico Stefano Delfino – e all’insegna della leggerezza, filo conduttore di un’edizione che arriva dopo un lungo periodo di travaglio per tutti a causa della pandemia. “Slot” affronta in modo brillante un tema impegnativo come la ludopatia, problema di molte famiglie, mentre Anna Mazzamauro, al suo ritorno al Festival dopo qualche anno di assenza, si calerà nel celebre personaggio della signorina Silvani per rendere un tributo a Paolo Villaggio, protagonista di tanti film insieme a lei».

«Cinquantacinque anni di Festival. Si apre una nuova stagione, ancora in tempi di pandemia – commenta il sindaco Renato Dacquino -: una sfida affrontata un anno fa con coraggio e buoni risultati. Una nuova stagione da affrontare forti di esperienze significative, attenzione ai valori artistici e ai contenuti; con un’offerta a 360 gradi, capace di mettere insieme spettacolo, accoglienza, servizi e sicurezza. I lavori sono già partiti».

«Se la domanda era perché fare il Festival – conclude il sindaco -, la risposta è una logica d’insieme, la comunità è unita e vuole poter guardare al futuro con razionale fiducia. Il Festival è il segnale forte che vogliamo vivere. Per gli aspetti legati all’accoglienza e alla sicurezza, i volontari (Vivere Verezzi, Alpini e Protezione civile Aib) confermano ancora una volta la loro presenza».

 

G. D.